L'eurocioccolato si riprende la Piazza
E si prende pure le piazze dei rioni. Mentre la politica resta in silenzio
Ecco l'annuncio: l'eurocioccolato "si decentra", coinvolgendo anche i rioni cittadini che saranno trasformati in "Spalm Beach". In compenso, viene mantenuta l'occupazione della Piazza e del Corso, in attesa di vedere come andrà con il "decentramento". In realtà, come è evidente, le due cose sono in antitesi, e non potranno funzionare insieme: se il cuore della manifestazione resta la Piazza, anche la folla di acquirenti si addenserà in quel luogo. Ma staremo a vedere, anche se sembrano prematuri i giudizi positivi di alcuni dirigenti di associazioni di commercianti, che vedono la possibilità di "spalmare" qualche ricavo dalla chermesse. Più interessante invece l'accordo con il commercio ambulante, che fino a poco tempo fa Guarducci sembrava considerare incompatibile con la sua manifestazione: anche su questo staremo a vedere. Quindi, al di là degli annunci trionfali, restano i punti centrali della questione: l'occupazione della Piazza e l'uso della città a fini consumistici. Sulla questione della Piazza, resta anche il silenzio assordante (e quindi connivente) della politica, che non sfiora neanche il problema, delegando tutto al gestore commerciale. Il quale invece parla, e dice che sono gli operatori economici a volere la presenza della chermesse in Piazza: e i politici, compiacenti, tacciono. Non hanno nulla da dire. Sull'uso della città a fini consumistici, dobbiamo dire che il problema non è nella natura commerciale (del tutto legittima) della manifestazione, ma nell'uso gratuito (e anzi, costoso per la comunità) dell'immagine della città, i cui spazi pubblici e le cui risorse storico-architettoniche sono stravolte a fini di consumo immediato. Il cliente che viene a Perugia a comprare cioccolato non è messo in grado di capire nulla della città, anzi, le "trovate" (piuttosto pacchiane) della chermesse stravolgono i luoghi e li rendono irriconoscibili. Altro che creatività: questa è la grande banalizzazione, l'appiattimento che rende tutto uguale a tutto e tutto consumabile ed effimero: così si rende facile il successo presso grandi folle, usando e consumando il "marchio" Perugia. L'ultima "trovata" è questa di trasformare dei luoghi suggestivi, deliziosi e inconfondibili, unici al mondo, come il prato di San Francesco o il Frontone, in brutte copie di spiagge americane, usando anche un gioco di parole coloniale. E dire che, a poca distanza da San Francesco al Prato, c'è - se non una spiaggia - una PIAGGIA. Se si voleva giocare con le parole, si poteva fare un piccolo sforzo in più. Ma l'eurocioccolato non fa, e non chiede, altro sforzo che quello di aprire il borsellino. La città quindi subirà un altro eurocioccolato. E la politica continuerà a tacere? Si continuerà a non chiedere ai cittadini come la pensano?