Lo sai che i papaveri...
Cacciati dai campi e dai prati, sopravvivono sui terreni marginali
I papaveri ci fanno allegria: sono un piacere dell'occhio, una macchia di vivo colore nel verde; ma riusciamo ormai a vederli solo su greppi e scarpate, su pochi terreni abbandonati e degradati. I diserbanti li hanno cacciati dai campi e dai prati, che ora si distendono su un verde uniforme e ininterrotto. I mille fiori di campo, che un tempo "infestavano" i prati e riempivano di colori le nostre scampagnate, sono scomparsi. Anche per fare le infiorate, ormai, si ricorre a prodotti industriali. Girando a piedi tra le colline, comunque, riusciamo ancora a trovarne tanti: è un piccolo modo, piacevole e salutare, di riappropriarci della terra come nostro bene comune, per difenderlo un po', almeno culturalmente, dall'uso e abuso di chi vede la terra solo come superficie da sfruttare (per costruire o asfaltare o produrre industrialmente). La terra invece vale molto di più.
E difendere (e valorizzare) la terra significa molte cose importanti:
Bonificare terra e acqua dalla presenza ormai massiccia di sostanze chimiche
Incentivare e valorizzare le produzioni di qualità (soprattutto biologiche)
Incentivare le tecniche di manutenzione idrogeologica (forme, siepi, terrazzamenti, alberature, uso dei terreni marginali...)
Incentivare il consumo di prodotti locali (a km zero)
Realizzare un sistema di verde urbano basato su spazi pubblici collegati (ad es. da percorsi ciclo-pedonali) tra loro e con lo spazio agrario
ecc. ecc.
Quanto lavoro, quanto benessere, quante relazioni potrebbero nascere da un corretto uso della terra! Ecco quante riflessioni può far nascere l'osservazione di un papavero. Per questo consiglio di andarlo a vedere. Con gli occhi, con il cuore, e anche con la testa.