Riforma gelmini: Lettera urgente al Presidente della Repubblica
Oggetto: il mio netto dissenso alla riforma Gelmini
Egregio Signor Presidente della Repubblica,
la mia personale esperienza di genitore sostenuta dai risultati di alcune ricerche in campo psicologico e pedagogico, conferma quanto sia decisivo per la crescita dei nostri figli poter compiere esperienze significative di apprendimento fin dalla prima infanzia, in un ambiente sereno e stimolante con tempi distesi e docenti competenti e attenti.
Sono consapevole del valore fondante del percorso educativo che si svolge fin dalla scuola dell’infanzia e ancor di più nella Scuola Primaria, come base del successivo sviluppo cognitivo, affettivo, culturale e sociale.
Nel panorama dell’Istruzione in Italia inoltre, la Scuola dell’Infanzia e la Primaria sono quelle che, più di ogni altro ordine di scuola, hanno saputo innovare in questi anni le proprie metodologie didattiche in funzione dei progressi scientifici e pedagogici, rispondere alle esigenze formative della società e venire incontro ai cambiamenti dei ritmi di vita e di lavoro delle famiglie.
Questa evoluzione positiva si è realizzata, nel corso di decenni di sperimentazione e di ricerca, nei modelli scolastici del Tempo pieno e del Modulo, che hanno premesso di migliorare sensibilmente, rispetto al passato, la qualità del servizio scolastico e i risultati sul piano dell’apprendimento, come attestato dalle classifiche europee ed internazionali e confermato dalla esperienza di tanti genitori.
Le misure previste dal DL 137 rappresentano il ritorno ad un modello di scuola obsoleto, ormai superato da tempo ed un percorso di formazione impoverito rispetto a quello attualmente in vigore, che non trova alcun riscontro dal punto di vista scientifico e pedagogico.
Concretamente:
1. l’insegnante unico, con classi più numerose e meno tempo a disposizione, non potrà adattare il proprio insegnamento in funzione di ritmi ed esigenze di singoli bambini, né dedicare loro l’attenzione necessaria; inoltre non potrà svolgere attività formative a piccoli gruppi e metodologie innovative come gli attuali laboratori; 2. dovrà limitare l’insegnamento all’alfabetizzazione di base, trascurando l’approfondimento e le altre attività creative, importanti per la crescita equilibrata degli alunni; 3. l’insegnante unico non si potrà confrontare con gli altri docenti né in fase di programmazione, né in fase di valutazione degli alunni; 4. l’insegnante unico non avrà tempo da dedicare al rapporto con le famiglie; 5. saranno ridotti organico e risorse destinati agli alunni diversamente abili; 6. la qualità dell’insegnamento della lingua straniera peggiorerà rispetto a quello impartito dall’insegnante specializzato.
Inoltre:
le misure previste per la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria comporteranno un’inaccettabile sottrazione di risorse economiche alle famiglie, che saranno costrette a supplire a proprie spese alla riduzione dell’orario e alle lacune della formazione scolastica in una fase di generale difficoltà economica.
Come genitore chiedo pertanto a Lei Signor Presidente, di non firmare il decreto Gelmini.
Sicura che, il Suo grande senso di responsabilità non verrà meno anche in questa occasione e che Lei saprà accogliere con attenzione le motivazioni del mio dissenso, la prego di accettare, Signor Presidente, i miei più cordiali saluti.
Gerardo Roscini
|