14/08/2024
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Diserbanti e decoro urbano
L'ambiente è la casa di tutti


DISERBANTI E DECORO URBANO

Che gli italiani siano, tra i popoli europei, quelli che non danno il giusto valore ai beni collettivi lo vediamo dalle grandi e piccole cose della vita quotidiana. L'elenco potrebbe essere lungo, ma prendiamo ad esempio una delle prime che saltano all'occhio del turista in visita. Dovrà pur interessarci se continuiamo a stanziare denaro pubblico per aumentare la capacità ricettiva delle nostre strutture e ci inventiamo le più stravaganti iniziative per attirare e divertire i turisti. La prima cosa che un visitatore "automunito" si trova a giudicare sono le strade, tutte dissestate al limite dell'impraticabile e sporche. L'abbandono dei rifiuti è un vizio perverso degli italiani. Chissà, forse per compensare la frustrazione indotta dalla propria casa, pulita sempre e a tutti i costi, ci si sente autorizzati a buttare dal finestrino dell'auto o in discariche abusive qualsiasi rifiuto. E poi quelle due volte l'anno in cui viene tagliata l'erba lungo i bordi delle strade si scopre la pessima educazione degli italiani attenti a non sporcare dentro la propria casa e e indifferenti al decoro della casa di tutti. L'ambiente è la casa di tutti fatto di strade, marciapiedi, piazzole, verde pubblico, aiuole spartitraffico, illuminazione, segnaletica, ecc. Nelle altre nazioni europee avviene esattamente il contrario.

A proposito di verde urbano e aiuole spartitraffico ci eravamo domandati, e molti cittadini con noi, poco tempo fa se il diserbante usato per impedire la ricrescita della vegetazione spontanea lungo le strade fosse dannoso. Puntualmente ci è stato risposto dall'ANAS che non è nocivo né per l'uomo né per l'ambiente e viste le autorità chiamate a certificarlo sarà vero. Ma per tornare alla riflessione sul decoro urbano non ci sentiamo di condividere la procedura; vedere la vegetazione ingiallita lungo le strade non è un segnale di cura. Se poi la segnalazione ci viene da Spello, la città dell'infiorata, ci sembra una contraddizione ancora più grave. Si può trovare una pratica che senza penalizzare l'industria chimica gratifichi anche le aspettative di decoro urbano dei cittadini?


18 Maggio 2010                                                    Anna Rita Guarducci

 



Legambiente Perugia

Inserito mercoledì 19 maggio 2010


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