14/08/2024
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La Libertà... (sarebbe) PARTECIPAZIONE
La triste realtà perugina in tema di democrazia partecipata

Qualche lettore ricorderà la bella canzone di Giorgio Gaber: “la libertà è partecipazione”... non possiamo dire che questa sia la canzone preferita dai nostri amministratori comunali i quali hanno riempito di tanta teoria le "linee programmatiche di mandato" includendovi progetti come la “sperimentazione del Bilancio partecipato” e la “Sperimentazione della e-democracy”, ma nei fatti concreti ignorano le più elementari regole della trasparenza, come ad esempio quella di pubblicare tempestivamente nel sito il bilancio di previsione appena approvato o le delibere della Giunta comunale complete di allegati. Altro che e-democracy!

Mentre qui abbiamo a che fare col “muro di gomma” su cui rimbalzano le richieste di ignari cittadini che vorebbero solo sapere come vengono spesi i soldi nella propria città, in molti comuni della vicina Toscana sono già attivi numerosi processi partecipativi come ad esempio il bilancio partecipato (Arezzo), la realizzazione del nuovo Piano Strutturale (Prato), la stesure del nuovo Regolamento urbanistico comunale (Certaldo), la riconversione ecologica di aree scolastiche e la sperimentazione di percorsi di mobilità autonoma da casa a scuola (Firenze), il progetto "Città sicura" (Livorno) ecc. Tutti processi che consentono di superare il gap fra cittadini e politica e che rappresentano quindi un “antidoto” contro l'antipolitica.

Questo succede anche perchè la Toscana ha approvato una legge (L.R. 69/2007) in base alla quale tutti i cittadini che abitano nella regione (compresi gli stranieri), possono attivare processi di democrazia partecipata e promuovere interventi di enti locali e regione. Una legge che, scommettendo sulle capacità dei cittadini, consente di aprire una discussione sui progetti prima della loro attuazione e non quando, all'inaugurazione di un cantiere, si alzano le prime proteste.

Chi pensa che in Toscana hanno tempo e denaro da buttare per queste “sciocchezze” ricordo che i costi della “non partecipazione” sono molto più alti dei costi della partecipazione. Un esempio tra tutti: se il progetto di ristrutturazione del mercato coperto fosse stato discusso e approvato con la partecipazione dei cittadini a quest'ora non avremmo un edificio pubblico che da anni cade a pezzi i cui interventi di ristrutturazione decisi “dall'alto” sono tutti bloccati da ricorsi e proteste dei cittadini...



Roberto Pellegrino - Perugia Civica

Inserito mercoledì 12 maggio 2010


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