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MINISTRA PRESTIGIACOMO SPUDORATA: DIROTTA I FONDI PER LE RINNOVABILI SUGLI INCENERITORI
Dottorini: “Scelta folle e antieuropea. Per anni impianti altamente inquinanti come quello Asm di Terni hanno sottratto risorse al fondo destinato alle vere fonti rinnovabili” “Una scelta folle che ci riporta fuori dall’Europa”. Il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così la decisione del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di presentare un emendamento alla Finanziaria che reintroduce gli incentivi Cip6 agli impianti di incenerimento dei rifiuti in deroga alla direttiva comunitaria 77/2001.
“Se approvato – spiega Dottorini - quell’emendamento porterebbe un colpo durissimo alla diffusione delle fonti rinnovabili, assecondando gli interessi delle potenti lobby dell’incenerimento dei rifiuti. Il fatto che a presentarlo sia stato il ministro dell’Ambiente ci spiega la spudoratezza di un governo irresponsabile che, pur dar seguito alla propria devastante politica contro l’ambiente, è disposto a riportare il nostro paese fuori dall’Europa facendo pagare ai cittadini italiani una multa salatissima. Reintroducendo le agevolazioni Cip6 agli inceneritori infatti si riaprirà una infrazione comunitaria che con molta fatica i Verdi al governo erano risusciti a far chiudere”.
“La normativa europea – aggiunge il presidente regionale del Sole che ride - prevede che i famigerati Cip6 siano ammissibili solo per le fonti rinnovabili vere e vietati in tutti gli altri casi, come per gli inceneritori in cui si bruciano i rifiuti non biodegradabili. Basti ricordare che in questi anni il 76 per cento dei quasi 40 miliardi di fondi del Cip6 sono serviti a finanziare inceneritori e altre fonti assimilate, sottraendo risorse alle vere rinnovabili quali solare, eolico, idroelettrico, geotermia. Adesso una ministra senza pudore ripropone un’autentica truffa ai danni delle fonti rinnovabili e dei cittadini provando di nuovo ad aggirare le norme comunitarie. Basti pensare che in Umbria impianti antiquati e altamente inquinanti come quello Asm di Terni per anni hanno potuto essere considerati al pari di impianti per la produzione di energia pulita e hanno attinto al contributo che sarebbe dovuto andare alle vere rinnovabili. Una vergogna che il governo di Romano Prodi sanò, mettendosi in linea con la normativa europea, e che ora i cittadini dovranno di nuovo subire continuando a pagare in bolletta il contributo per le fonti rinnovabili e vedendoselo dirottare sugli inceneritori”.



Oliviero Dottorini

Inserito martedì 14 ottobre 2008


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