In questa regione purtroppo non si comprende ancora quale immenso tesoro sia l’ambiente, la natura e il paesaggio. L’Umbria è come il tapino ignorante che trova un forziere di gioielli ma non conoscendone il valore li sperpera inutilmente. Non è una risorsa, evidentemente per i più, la natura, ma qualcosa da sfruttare, lottizzare, diboscare, depredare fino alla spoliazione.
Le cave tempestano le colline, alcune mascherate da ripristini ambientali (cava di Resina). L’edilizia furibonda sfregia le migliori terre della regione. Zone industriali sorgono a tappeto per poi rimanere deserti di cemento e rotonde dove non ci sono industrie ma solo centri commerciali. Le frazioni si espandono a dismisura a fronte di un’inesistente pressione demografica. L’agricoltura non è mai stata nell’agenda della regione e l’assessorato passato ha brillato per l’assenza e il disinteresse. I parchi regionali sono scatole vuote e le poche risorse sono spese in manufatti, parcheggi e strade (vedi Monte Subasio). Volutamente la regione è rimasta quasi totalmente fuori dai circuiti dei grandi parchi nazionali.
Questa è l’Umbria, verde per caso e non per molto ancora… La vicenda del disseccante, dove l’aspetto della salute secondo me è importante, ma secondario rispetto al danno all’immagine della Regione, e solo l’ultima della serie di affronti. Ci parlano di regole, protocolli, notifiche e sicurezza… Ma lo schifo è schifo e basta e colpisce più in profondità degli improbabili residui del beniamino della Monsanto sparso a piene mani.
Il turista viene qui in cerca di natura e si trova una terra svergognata dal rossore dell’erba morente, disseccata fin dentro la Val Nerina e persino sulle strade di Norcia fin nel parco dei Sibillini… Per non parlare dei rifiuti, a montagne, scoperti sul terreno nudo e che l’ANAS non rimuove più da anni e che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Questo è l’ultima testimonianza di quanto in Italia e in Umbria si sia lontani dall’aver compreso cosa ha veramente futuro per noi. Devono venire i forestieri a dircelo. Intanto i nostri eletti litigano per le poltrone.
Nome: GIANNI Commento: LA PRATICA DEL DISERBO CON GLYPHOSATE (LANCIATO DALL'INDUSTRIA CHIMICA)DA PARTE DELLA PROVINCIA E ANAS E' LA DIMOSTRAZIONE DELL'IGNORANZA, LA SUPERFICIALITA' E L'ARROGANZA DEI NOSTRI AMMINISTRATORI CHE PURTROPPO LA MAGGIOR PARTE DEI CITTADINI HA "COLLOCATO LI"...
DUNQUE E' MALEDETTAMENTE SEMPLICE, BISOGNEREBBE CHIEDERE A LORO... ED AVERE UN PO' DI MEMORIA LA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE...
GIANNI
Nome: sara Commento: La Provincia da Ente Pubblico qual è non dovrebbere solo pensare al profitto!
E poi, sig. Assessore Caprini, perché non assumete UN PO' DI GENTE CHE TAGLIA LE ERBE INVECE DI RISPARMIARE, e con i soldi risparmiati, essendo raggiungimenti di obiettivi, VE LI SPARTITE QUALI PREMI???
Grazie La Tramontana che ci dai la possibilità di esprimere il nostro libero pensiero ma soprattutto che dai la possibilità di criticare questi nostri governatori.
Grazie
Nome: lamberto salvatori Commento: Che vergogna!!!!
Mi vergogno veramente di vivere in un paese abitato ed amministrato da incivili come l'Italia.
Ho appena letto che l'Anas invece che tagliare l'erba sulle banchine delle strade da quest'anno usa il diserbante. Ma ci rendiamo conto, se la cosa fosse vera, di quale gravità si andrebbe a fare? Ma perchè si definiscono "infestanti" le erbe e non il diserbante che danneggia l'ambiente? Forse per giustificarne l'uso? Mi auguro che questa notizia non sia vera. Pur di ridurre i costi del personale le aziende sono disposte a tutto. Ma gli assessorati all'ambiente della regione, provincia e comuni di che cosa si occupano? UNA PROVOCAZIONE: Perchè per evitare di tagliare l'erba non si cementificano le banchine e magari anche i campi? Tanto in Umbria ci sarebbero cementerie a sufficienza allo scopo.
Grazie per l'attenzione
Un saluto cordiale
Nome: Sara Commento: Concordo pienamente!
Quanto sarebbe bello la domenica andare a passeggio per prati e boschi, senza la minaccia delle pallottole dei contrabbandieri, anzichè andare a fare a spintonate nei centri commerciali!L'Italia è il primo esportatore mondiale di cemento e il secondo consumatore (il primo è - si pensi per un confronto - la Cina)l'Umbria con Gubbio sicueramente è ai vertici! Lo scempio a cui il popolo italiano sta assistendo quasi completamente ignaro è sotto gli occhi di tutti e le denunce degli ambientalisti restano spesso lettera morta. Le nostre coste e le nostre città assomigliano - sempre più tristemente - alle aree devastate e cementificate del Cairo o di Istanbul (guarda caso i livelli di densità abitativa sono simili). Nell'ottobre 2007 l'Unità ha pubblicato i dati sulla cementificazione in Italia: "i dati Istat elaborati, dai quali risulta che in quindici anni sono stati erosi 3 milioni e 663 mila ettari che, giusto perché ci si possa rendere conto delle dimensioni del problema, corrispondono grosso modo alla superficie del Lazio e dell’Abruzzo assieme.
Riprendiamoci le nostre terre verdi, il fututo inizia da qui, non crediamo che si pssa ancora andare avanti con i colletti bianchi, i lavori sono finiti, rimbocchiamoci le maniche con la green economy: il fatturato del biologico aumenta ogni mese, rispetto al rpecedente, del 10%!!!!