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La Dogre sulla Tosap: “Più bollette facciamo e più guadagniamo”
La Dogre sulla Tosap: “Più bollette facciamo e più guadagniamo”
“E siamo sempre noi a decidere se uno spazio va tassato o meno”: una società privata che si fa soggetto impositore
In commissione controllo e garanzia, Armando Greco, presidente e legale rappresentante della Dogre, lo ammette: “Più bollette facciamo e più guadagniamo”; è tutto legittimo: fa parte del capitolato di gara con cui il Comune di Perugia ha affidato alla società privata il computo e la riscossione della Tassa sull’occupazione di suolo pubblico (Tosap). La responsabilità del Comune, in tutta la vicenda, è piena. Anche Leonardo Naldini, dirigente comunale della mobilità, ha spiegato come l’ente abbia seguito passo passo lo sviluppo della vicenda fino ai 15mila avvisi bonari e abbia fornito i dati dei 1.200 casi monitorati in proprio: “Il ruolo di indirizzo e di coordinamento non è mai mancato. Non abbiamo mai lasciato la palla al concessionario”. Nel documento predisposto dall’ingegnere infatti si parla di tutta una serie di “riunioni operative al fine di impartire alla stessa direttive ed informazioni necessarie per la prima fase rappresentata dall’attività di censimento in parola”. La linea difensiva di Naldini poi si sviluppa intorno al censimento delle servitù di passaggio. Secondo una legge del 1865 (tuttora valevole) che parla di “presunzione di demanialità”, tutte le strade che stanno all’interno delle aree urbane si considerano pubbliche. In questo caso l’onere della prova, il dimostrare cioè che quella strada è privata, sta in capo ai cittadini. “Nessuna ricognizione sulle servitù gravanti sulle aree private – si dice nella relazione – è stata svolta”. Infine gli assessori: l’assessore alla Mobilità, Roberto Ciccone, conferma: “La percentuale di errore è minima: il 3%”. Circa 700 posizioni. L’assessore al Bilancio Lorella Mercati ha parlato di una situazione di partenza di “irregolarità diffuse: abbiamo – dice la Mercati – il decimo territorio d’Italia in termini di estensione e solo 1200 pratiche regolarizzate. E’ evidente che c’è qualcosa che non va”. Così come è altrettanto evidente, nella ricostruzione di Naldini, che un ufficio con scarsissimi mezzi non può fare un censimento completo dei passi carrabili. A questo punto sono percorribili solo due strade: o il censimento viene fatto dagli uffici comunali oppure il servizio viene esternalizzato. In conclusione, è per questo che la Dogre ha agito come ha agito, in perfetta sintonia con gli organi comunali: “Abbiamo mandato – dice Greco, presidente e legale rappresentante della società – 14.956 avvisi. E siamo sempre noi a decidere se uno spazio va tassato o meno”. Insomma, una società privata che si fa soggetto impositore. Entro pochi giorni poi verrà attivata uno speciale gruppo operativo presso gli uffici dell’assessorato alla Mobilità che dovrà visionare una mole mostruosa di fotografie e video pari a 1,5 terabyte: una quantità di dati che basterebbe a riempire 375 dvd. Al lavoro ci saranno cinque persone. “Questi avvisi hanno ingenerato disorientamento, allarme e disagio. Tuttavia dobbiamo lanciare alla cittadinanza – ha ribadito questa mattina l’assessore alla Mobilità Ciccone – un messaggio di tranquillità: non ci sarà nessun atteggiamento vessatorio. Visioneremo tutti i file, risponderemo a tutti i cittadini e chi non deve pagare non pagherà. Scopo di questa attività sarà anche quello di creare una mappa certa della tipologia delle strade”. Insomma, siamo sul vago. Con una mole di lavoro del genere, si pensa ormai che il rinvio dei pagamenti al 30 giugno non servirà a nulla. Ciò che non è stato chiarito è il criterio di applicazione della tassa, ossia cosa tassare e cosa no, visto che la letteratura sulla Tosap è ambigua e si presta a molte interpretazioni, che però spettano al Comune e alla politica, non alla Dogre. La difesa del Comune si rifà a una legge del 1865 ancora vigente che enuclea il concetto di “presunzione di demanialità”: tutte le strade che stanno all’interno delle aree urbane si considerano pubbliche. E l’onere della prova del contrario sta in capo ai cittadini.
Nome: stefano cavalagli Commento: ma se non ho capito male,.... si rischia che i cittadini residenti in una via di perugia dove ipoteticamente a destra c'è il marciapiede... pagheranno la tosap sul passo, mentre i dirimpettai che non hanno il marciapiede saranno esenti?