Perugia civica chiede che nella vicenda della Tosap il Comune assuma a pieno la propria funzione, lasciando alla società privata solo il compito della riscossione, e recepisca le obiezioni dei cittadini esaminandole e decidendo sulla base di criteri certi e trasparenti.
In seguito all'arrivo di numerose cartelle di pagamento della TOSAP ed alle prime reazioni del Comune sono venuti in luce due punti importanti: - la mancanza di trasparenza nella comunicazione ai cittadini dei criteri dell'accertamento - il fallimento delle esternalizzazioni, che non assicurano risparmio ed efficienza e non garantiscono i diritti dei cittadini.
L’esternalizzazione, soprattutto se priva di chiare indicazioni operative, di chiari limiti, di obiettivi ben precisi e di controlli continui, si risolve in una operazione di raccolta fondi che per forza di cose punta a far crescere l’imponibile, anche oltre il giusto. Nell’episodio della Tosap il vizio potrebbe risiedere nella stessa delibera del Consiglio Comunale con la quale si prevede che il concessionario garantisca al Comune un incasso minimo di 400.000 € annui. Il concessionario per ononrare il contratto risulta così obbligato a riscuotere tale cifra e ricorre per questo ad un'interpretazione estensiva della legge. Si conferma in modo clamoroso che esternalizzazione troppo spesso significa assegnare ai privati funzioni vitali, che poi gli stessi privati svolgeranno avvalendosi di personale precario, sottopagato e non formato. Nel caso Tosap si è raggiunto un livello di approssimazione e di inefficienza mai viste. Una stessa società ha gestito il censimento dei passi carrabili, ha accertato le somme, è incaricata della riscossione, e ad essa è affidato l’esame e la decisione sulle contestazioni dei cittadini. Ma perché la decisione sulle contestazioni deve spettare alla stessa società che effettua le riscossioni, e che ha gestito in modo così improvvido l’accertamento? Ora è il momento di porre riparo, e di riportare la fiducia tra i cittadini: il Comune ha già fatto dei passi importanti, accettando il dialogo con le associazioni e con i cittadini. Ma adesso il Comune deve assumere a pieno la propria funzione, lasciando alla società privata solo il compito della riscossione: quindi le contestazioni e le obiezioni dei cittadini devono essere presentate al Comune, ed un organo tecnico comunale le deve esaminare e deve decidere, sulla base di criteri certi e trasparenti. Non si può più accettare che un privato assommi sia l’accertamento che la decisione sui ricorsi. Perciò chiediamo che il Comune: 1) assuma direttamente la raccolta dei ricorsi e prenda le relative decisioni, evitando (fin dove possibile) che i cittadini siano costretti a ricorrere alla Commissione tributaria; 2) stabilisca criteri certi e generalizzati nell’applicazione della legge; 3) eviti di usare la Tosap come balzello indiscriminato, ma solo come corrispettivo di un beneficio effettivo. Solo riportando la trasparenza in tutta la procedura i cittadini potranno ritrovare fiducia nel Comune!