Stupisce, sia pure relativamente, che i risultati elettorali a Perugia stiano provocando una specie di chiarimento nel partito di maggioranza relativa per lo scarso successo di chi ha rappresentato in prima persona la passata amministrazione comunale. Mentre forse gli elettori non hanno voluto perdonare un massiccio consumo del territorio per le tante cementificazioni, il peggioramento della qualità dell'aria dovuto soprattutto al traffico privato, il progetto della mega ristrutturazione del Mercato Coperto, la costruzione del minimetrò, la continua debolezza con cui l'ente pubblico ha difeso il Tevere dai tanti attentati alla sua soggettività naturalistica, la sostenuta realizzazione della nuova bretella Collestrada - Corciano per sciogliere il cosiddetto nodo di Perugia, lo stato di insicurezza sociale diffuso fra la cittadinanza, la perdita di identità socio-culturale del centro storico che riassume l'apice della sua centralità con una kermesse consumistico - commerciale come Eurochocolate e la tante piccole e grandi ombre sul governo della cosa pubblica.

Tutto senza avviare qualsiasi percorso partecipativo, come dimostra la nascita dei tanti comitati popolari.

Il Direttivo