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Piante spontanee e irrorazione con diserbanti
Piante spontanee e irrorazione con diserbanti
Non viene avvertita la popolazione: a rischio persone ed animali
Ecco un esempio di corretta informazione: “L'azienda Usl 2 comunica che il 2 aprile a Ponte Valleceppi sarà effettuata la disinfestazione dei principali viali alberati e aree verdi. L'operazione è prevista nell'orario 4-7, con l'uso di piretroidi in soluzione acquosa. I trattamenti, volti al fine di combattere la diffusione della zanzara tigre, saranno effettuati con automezzi con attrezzatura nebulizzatrice. Ai cittadini si raccomanda di tenere chiuse le finestre, non stendere i panni all'esterno, parcheggiare le auto in modo da non recare intralcio, custodire le api e gli animali domestici”
Invece, a proposito dei diserbanti sulle piante spontanee, ciò che preoccupa maggiormente è che nessuno si premura mai di avvertire la cittadinanza dell'irrorazione che sta per essere effettuata. Oltre che alla salute dei passanti e dei residenti, pensiamo ai rischi per i quattro zampe... Infatti, non ci pare che sia rispettata, anche per quanto riguarda i diserbanti, la regola dell'avviso alla cittadinanza, come anche definito nell'ordinanza del 14 gennaio 2010 del Ministero della salute, che ribadisce normative precedenti, che stabilisce che deve essere informata la popolazione almeno con 5 giorni di anticipo dalla data di effettuazione del trattamento ed il prodotto utilizzato, nonché le attenzioni da porre come "non toccare le piante trattate, portare in cani con la museruola.." Abbiamo costatato che tale informazione viene data nel caso in cui vengano posizionate esche per topi (derattizzazione), ma non abbiamo mai visto avvisi del genere per l'irrorazione delle piante spontanee. Ma non sarebbe meglio tornare al vecchio sistema del raschietto, più efficace e per nulla pericoloso? Le piante spontanee che minacciano le strutture murarie sarebbero effettivamente rimosse, senza avere né gli antiestetici ciuffi secchi penzolanti dai muri, né pericolose sostanze in giro per l’aria che respiriamo. Certo, occorrerebbe anche tornare a una vecchia (ma sempre buona) idea: quella della cura per la città.
In aggiunta, allargando lo sguardo su questo tema dalla città al territorio, riprendiamo dal sito umbrialeft ( http://www.umbrialeft.it/node/33788 ) la segnalazione di un lettore a proposito “dell'uso davvero scriteriato e copioso da parte dell'Anas di un disseccante per controllare la vegetazione lungo le nostre strade. Scriteriato perché, se da un lato fa risparmiare all'ente un bel po' di quattrini, visto che elimina le squadre di operai che periodicamente provvedevano al taglio delle erbe ed allo stesso tempo a ripulire le scarpate dalla sporcizia che vi si accumula per il comportamento incivile di tanti automobilisti che si sbarazzano dei loro rifiuti gettandoli dai finestrini delle auto, le conseguenze prodotte da tale scelta si stanno dimostrando ancora più deleterie. Infatti il diserbante in questione produce due effetti non proprio entusiasmanti: il primo è che la vegetazione sottoposta a questo trattamento dapprima assume un colore rossastro trasformando l'Umbria verde in Umbra rossa, e questo non da un punto di vista politico che, per nostra fortuna, già lo è. Il secondo effetto è che in seguito questa vegetazione secca e muore portando allo scoperto le montagne di immondizia che, quando era invece rigogliosa occultava quasi del tutto, per cui come risultati finale si ha che da un ambiente trasandato, invaso da un mare di erbacce, siamo passati ad un ambiente degradato, sommerso da un mare di spazzatura che, nel nome del risparmio a tutti i costi nessuno si cura più di rimuovere”.
Nome: Maria Pia Battista Commento: Sono completamente in disaccordo con l'uso dei diserbanti, che uccidono anche ricci e uccelli. L'estirpazione della pianta dalle radici (quando fatta bene)ha effetti più duraturi (ad esempio anche due o tre anni). In teoria poi con i diserbanti dovresti in un secondo momento tornare a togliere il seccume, cosa che a Perugia non succede mai. I giardini della Cupa di Perugia sono tristemente famosi anche per questo. Ogni anno è una strage, anche delle piante spontanee più graziose.C'è a proposito una bella lettera oggi su "Il Messaggero" del Sig. Marco Caprai di Montefalco che varrebbe la pena leggere. E poi spesso il diserbante cade anche sui capperi. Non si capisce perchè il Comune di Perugia non la smetta con queste pratiche incivili e superate da decenni. Per i muri ( o le mura) più alti ci sono delle ottime cooperative di ragazzi specializzati in questo campo che scendono giù con le corde e puliscono tutto. Speriamo che qualcuno ci ascolti.