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Qualche altro aspetto del “prendersi cura”
Qualche altro aspetto del “prendersi cura”
La partecipazione dei genitori: dalla cura della scuola ai comitati mensa
Cara Tramontana,
ci offri una boccata d’ossigeno con la bella storia di grandi e piccini che si prendono cura della loro scuola, riverniciando l’inferriata che circonda la scuola elementare “Giovanni Cena” (e la materna “Italo Calvino”): è la traduzione concreta del fare comunità riconoscendosi nelle azioni condivise.
Grazie.
Approfitto per raccontarti qualche altro aspetto del “prendersi cura” che si registra nel 3° Circolo didattico, ed in altre scuole di Perugia.
Per esempio la realizzazione di un orto-giardino nella zona ovest dello spazio circostante l’edificio; anche qui determinante è stata l’azione delle insegnanti, tra cui Anna Locchi, che ha lanciato l’idea della riverniciatura da parte di genitori, bambine e bambini.
La realizzazione dell’orto-giardino si è inserita nel progetto “Scuole aperte” puntando a osservare la vita in un pugno di terra: analisi dei microorganismi, dell’habitat a loro necessario, della tipologia di terreno.
In questo, la scuola è stata affiancata dal Laboratorio di scienze della terra attivo presso l’Istituto tecnico Vittorio Emanuele II° (oggi unificato con il Capitini) ed è riuscita a coinvolgere la Comunità Montana del Trasimeno, esperti forestali, le circoscrizioni, il Post e Psiquadro.
Lo sforzo di partecipazione da parte dei genitori che si registra alla “Giovanni Cena” si ritrova anche nella gestione della mensa interna (che provvede anche per la Leonardo da Vinci): più di 300 pasti al giorno che, da qualche mese, possono vantare anche alcune componenti biologiche.
Quello che più merita evidenza è la forma di coinvolgimento costante che una pattuglia di persone coraggiose (soprattutto mamme) garantisce nella scelta di forniture e fornitori.
I comitati mensa costituiscono un’esperienza diffusa in quasi trenta scuole di Perugia: prendersi la responsabilità di gestire il denaro della comunità scolastica per l’approvvigionamento delle derrate alimentari; e insieme promuovere tutte le iniziative che facciano crescere la cultura della buona alimentazione come presupposto indispensabile nella salvaguardia della salute.
Insomma i “comitati mensa” da anni sono la materializzazione di una forma tanto evoluta quanto sottovalutata di partecipazione: una realtà che meriterebbe di essere più conosciuta e analizzata (e magari replicata).