Chi vuole l'inceneritore, e dove
Non si vuole la raccolta differenziata per poter costruire l'impianto che brucerà la nostra ricchezza
Tra pochi mesi, la discarica di Pietramelina sarà satura, e non potrà più accogliere i rifiuti del Perugino. La saturazione della discarica di Pietramelina e la mancanza di una seria attivazione della raccolta differenziata portano a una sola, inquietante conclusione: che si voglia far precipitare le cose in modo da rendere inevitabile la realizzazione dell'inceneritore, che il Piano regionale dei rifiuti ha assegnato all'ambito del Perugino. La scelta di non dare soluzione al problema dell'accumulo di rifiuti indifferenziati, che continuano ad esser raccolti nei cassonetti e conferiti in discarica, si spiega così con la volontà di avviare un progetto molto costoso e molto vantaggioso per le aziende implicate, ma non certo per i cittadini che se lo ritroveranno nel territorio comunale. Il fatto è che tra la saturazione della discarica di Pietramelina e la messa in funzione delll'impianto di incenerimento passeranno anni: che fine faranno nel frattempo i nostri rifiuti? (cioè tutte le preziose materie che si accumulano nei cassonetti e vengono raccolte dai camion della Gesenu). Semplice: si prevede di ampliare la discarica di Borgo Giglione, e di portare una parte dei rifiuti a Belladanza (Città di Castello). Non è nemmeno da escludere un ennesimo ampliamento di Pietramelina, malgrado le affermazioni sulla sua chiusura (non sarebbe certo la prima volta). E' evidente dunque che la raccolta differenziata non è nemmeno presa in considerazione. Del resto, è noto che non è possibile mettere insieme la raccolta differenziata con l'inceneritore: questo infatti può bruciare solo materiali combustibili, come carta, legno, plastica, ecc., cioè esattamente le materie che possono esser differenziate e riciclate: l'inceneritore brucia la nostra ricchezza; e se si comincia ad attuare la raccolta differenziata, poi non ci sarà niente da portare all'inceneritore. Ormai, la questione è politica: i nostri amministratori devono parlare, devono pronunciarsi. Non è possibile che aspettino, furbescamente, la fine del periodo elettorale, per poi fare come credono. Rimane aperta anche la questione del luogo in cui costruire l'impianto: una ipotesi parlava di san Sisto, accanto all'ospedale e alla popolosa frazione; ma non è escluso Ponte Rio, a un passo dal centro storico, con la valle del Bulagaio a fare da imbuto per i fumi di scarico dell'incenerimento.
Nome: roberto Commento: Gesenu,Rosario Carlo Noto La Diega, Manlio Cerroni. Chi altri ?
Nome: GIANNI Commento: I POLITICI IN QUESTO MOMENTO PER LORO MOLTO DELICATO NON FARANNO MAI ALCUN ACCENNO SU INCENERITORE E LUOGO DI INSTALLAZIONE ED E' PER QUESTO CHE IN OGNI DIBATTITO POLITICO DEVE ESSERGLI POSTA QUESTA PRECISA DOMANDA "DOVE E QUANDO SARA' COSTRUITO L'INCENERITORE A PERUGIA ???