Fermata Fcu a Ponte Valleceppi
Comunicato di Legambiente
Si apprende dalla stampa quotidiana che c’è stata l’inaugurazione del restauro delle due stazioni ferroviarie FCU di S. Martino in Campo e Ponte Valleceppi. In realtà il decoro urbano prima che la funzione consegnava un’immagine di degrado insostenibile, ormai da molti anni. Allora va bene anche il “meglio tardi che mai” e per il degrado siamo a posto, purché ora vengano utilizzate perché si sa la prima causa di degrado è l’abbandono. Per quanto riguarda la funzione siamo a posto almeno a S. Martino. Ma a Ponte Valleceppi, dove i treni non fermano più a causa della eccessiva vicinanza alla distilleria, che cosa si aspetta a pianificare una condizione di assenza del rischio? E, non trascurabile aspetto, anche a rispondere ad una parte della domanda di mobilità sostenibile. Per spiegare meglio. Se la fermata FCU non c’è più a Ponte Valleceppi è perché la vicinanza eccessiva della distilleria determina un potenziale rischio d’incidente rilevante, secondo la normativa, in cui potrebbero essere coinvolti i viaggiatori e fruitori della stazione. Allora, visto che la stazione è lì da molto tempo prima della distilleria, che cosa si aspetta ad avviare un tavolo per progettare la delocalizzazione della seconda? Da bambini eravamo abituati a giustificare questa situazione con il “chi tardi arriva male alloggia” è ancora così o vale solo in alcuni casi?