22/12/2024
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Dopo la foresta di paletti, quella fermata di Monteluce...
Il percorso ad ostacoli per raggiungere la pensilina



           
                                    
Abbiamo già visto come il marciapiedi di Monteluce, davanti a via Fra Bevignate, sia reso impraticabile dal gran numero di pali, paletti e paline, collocati in fila davanti al passaggio pedonale.
Ma anche la pensilina Apm è pensata in modo da scoraggiare i pedoni: infatti, occupa quasi tutto il marciapiede, per cui chi vuole oltrepassarla deve girarle dietro, su un passaggio molto stretto (una carrozzina non ci passa).
Sul davanti, la pensilina è collocata sul margine del marciapiede, ad una altezza di oltre venti-venticinque centimetri: troppo per chi ha difficoltà di movimento, come una persona anziana, ed è costretto a scendere sulla strada (che ovviamente quando piove si trasforma in una pozzanghera) e poi risalire sulla pensilina per aspettare il bus.      
Solo i pedoni più abili riescono a districarsi in un tale labirinto di ostacoli, creato da interventi scoordinati e non attenti alle persone reali, ma in compenso molto attenti al traffico automobilistico.
Per la pensilina, basterebbe togliere i due pannelli laterali, e liberare il passaggio sia a chi vuol proseguire che a chi si vuol riparare in attesa del mezzo pubblico. Si potrebbero facilmente sfoltire i paletti, solo che si ponesse attenzione a chi deve passare.
Insomma, gli interventi tecnici hanno bisogno di una regia "politica", cioè di un indirizzo politico rivolto alla cura delle persone: la responsabilità dunque è di chi amministra, che deve cominciare ad occuparsi delle piccole cose quotidiane come questa e non occuparsi solo della cosiddetta "alta" politica (che poi è bassa guerra per il potere).





Inserito mercoledì 17 febbraio 2010


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Commenti

Nome: Daniele
Commento: Tutto vero. Che squallore organizzativo, decisionistico, culturale, sociale. Fare non vuol dir far bene, e far bene non significa semplicemnte il fare qualcosa; a volte meglio evitarlo. In ogni caso scrivo queste note perché vicino a quel punto esaltato dalle foto ove spicca la 'mitica' fontanella di Monteluce vi ho passato tante estati e tanti anni. Da bambino, l'estate, mi fermavo spesso per bere un sorso di buona acqua dopo aver corso per comprare le 'nazionali esportazione' al nonno, e quante volte nel pieno dell'agosto, senza acqua a casa in via Fra' Bevignate, si faceva la fila con i fiaschi o i boccioni in mano, per prendere l'acqua ad uso domestico e alimentare. E quando si giocava al pallone sul piazzale antistante la Farmacia? E si era già a fine anni '60 ... Dopo non ci si poteva non dissetare con l'acqua di quella fontanella. Ed oggi...

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