Osterie di inizio Novecento
I camminaPerugia: sabato 20 febbraio, ore 16 - LEGGI IL COMMENTO
Ricominciano le camminate cittadine de i camminaPerugia, organizzate da Renzo Zuccherini in collaborazione con la Società Operaia di mutuo soccorso e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia. Il primo appuntamento è per sabato 20 febbraio, ore 16, da Piazza del Circo, per un percorso dedicato alle osterie, le mescite, gli spacci di inizio Novecento: cioè i luoghi del vino, del cibo, della morra, delle risse nella Perugia di cento anni fa descritta da Luigi Catanelli. La partecipazione è libera. Non occorre prenotarsi. Per informazioni telefonare al 348 82 888 51.
Nome: Giuliano Commento: Sono nato nel 1945 nella zona di piazza Morlacchi e mi ricordo che nei dintorni le classiche botteghine dove si poteva mangiare un buon panino e bere un bicchiere di vino più o meno genuino, erano: da FERDINO all'incrocio tra via Ritorta, via Fratti e via Maesta delle Volte (dove oggi c'è il "Cantinone"); un'altra c'era all'incrocio tra via Francolina e via Guardabassi, a pochi metri dal liceo classico Mariotti ed un'altra era situata all'incrocio tra via Baldeschi, via delle Cantine, proprio di fronte all'inizio delle scalette di via Appia, ed era gestita da uno dei tre fratelli PICILOCCHI.
Nome: Daniele Commento: Le osterie, quelle di una volta, non ci sono più. Ci sono mai state nella nostra città? Sì, forse sì, un tempo. Bello allora saperle o risaperle. Io sono nato dopo la guerra, la seconda, per cui lontano era già il tempo delle osterie di primo novecento. Fino a quando è stato poi primo novecento? Forse papà se le potrà ricordare? E' nato nel '22. Certo nella prima gioventù non erano per lui le osterie, e poi l'ambiente di casa mi pare non potesse essere vicino a ciò, però... E poi la guerra, tempi duri anche per le osterie, credo. E quindi il trasferimento al nord. Ma già non era più primo novecento, ovviamente. Con un salto eccoci negli anni '50 e '60. Io ero piccolo e venivamo a trovare il nonno Giovanni l'estate e durante le vacanze natalizie. A Monteluce, dove il nonno abitava e mi mandava a comprare le 'nazionali esportazione' senza filtro (pacchetto verde), c'era Chiorrino. Lì forse v'era una mescita di vino. Ne ricordo un'altra poco oltre Cava della Breccia, appena dopo il bivio per Pretola (questo perché, ero già grandicello, vi si festeggiò una comunione di un bambino figlio di amici di Ponte Felcino). Ma ancora non bevevo il vino (o forse sì?). Poi eccomi a Perugia, gli anni universitari; siamo a fine anni'60 - inizio anni '70. Forse rammento qualche sorta di osteria, trattoria o mescita di vino, in città. Da Argentino, sicuramente, e poi i circoli ARCI e simili (in Corso Garibaldi, soprattutto, ma pure in Borgo XX Giugno), la Casa del Popolo in piazza Grimana (sempre stata tale per me e per noi), e chissà se altrove. A Porta Pesa in quegli anni capitava anche la Brigata Pretolana, ma io non ebbi l'occasione di viverla, seppure ci capitassi non così di rado, dall'Argentino, ivi sempre presente con moglie e figlie. Peccato. Poi tutto finì. Ora ci sono gli 'Wine bar', le finte osterie che un bicchiere lo paghi come un pasto in mensa (ricordate l'ECA?), e scempiaggini simili. Ma forse una passeggiata a ritroso nel tempo potrà recuperare anche quel piacere che altrove, può darsi (chissà), è stato assaporato, nello spazio e nel volgere delle stagioni.
A proposito di OSTERIA OSTERIA volevo precisare la edizione odierna: ALA BIANCA e non LA BIANCA (con all'interno un canto che era nel repertorio della compianta Brigata Pretolana). Salute a tutti, allora.
Nome: Daniele Commento: Consiglio canoro:
OSTERIA OSTERIA. Viaggio attarverso l'osteria italiana considerata come casa della cultura popolare. Dischi del Sole 1969, a cura di Michele L. Straniero (ora in CD per LA BIANCA srl 1996).