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Lettera aperta al Sindaco di Perugia sul Programma Triennale di lavori pubblici
Lettera aperta al Sindaco di Perugia sul Programma Triennale di lavori pubblici
Il Movimento Perugia civica chiede di intervenire con cambiamenti significativi nel Programma triennale delle opere pubbliche, dando segnali concreti di innovazione politica - CON IL COMMENTO DI GIOVANNI
Lettera aperta al Sindaco di Perugia sul Programma Triennale di lavori pubblici e la Conferenza stampa di fine anno
Signor Sindaco, Il Movimento Perugia civica intende sottoporre alla Sua attenzione le considerazioni e gli appunti al Programma triennale di lavori pubblici, approvato dalla Giunta nella seduta del 14 dicembre 2009, attualmente in attesa di essere portato in Consiglio comunale, allo scopo di contribuire al dibattito e di veder riconosciute nella concretezza delle scelte amministrative le esigenze di innovazione della politica locale in termini di partecipazione, vivibilità, cura dell’ambiente, manutenzione e cura della città. Le nostre considerazioni si estenderanno anche alle dichiarazioni da Lei fornite in sede di conferenza di fine anno, in quanto indicatrici della volontà operativa della Giunta da Lei presieduta, confrontata con le indicazioni presenti nelle Linee strategiche della Giunta, appena approvate. Il Programma prevede una spesa di 66,3 milioni di euro in tre anni (sono inserite solo le opere di importo superiore a 100 mila euro: manca quindi ogni riferimento alla manutenzione ordinaria). Il piano annuale 2010 da solo impegna oltre 34 milioni di euro, pari al 51 % del totale triennale. Nell’elenco 2010, tra le infrastrutture pedonali non sono considerati i percorsi meccanizzati, né la stazione di P.S.Giovanni, né la passerella sul Tevere, evidentemente rinviati alle prossime annualità malgrado se ne sia dato l’annuncio come imminenti. Prendiamo atto del fatto che la parte più consistente delle risorse sarà impegnata, nel 2010, per interventi (molti dei quali obbligatori) di riadattamento, recupero, adeguamento impiantistico, normativo e di sicurezza, e per manutenzione straordinaria di varie proprietà, edifici e impianti comunali, per un totale di 26 milioni e 681 mila euro, pari al 77% del totale annuale. Rimarchiamo però che il resto degli interventi comprende soprattutto interventi per la viabilità su gomma, per 6 milioni e 375 mila euro, pari al 18 % del totale annuale; la parte più consistente è data dalla nuova viabilità di P.S.Giovanni resa necessaria dal nuovo complesso della ex-De Megni-Margaritelli: ancora una volta, il Comune è costretto a rincorrere la speculazione privata, avendo prima concesso l’autorizzazione a una edificazione sproporzionata rispetto alla viabilità esistente, e poi constatato che bisognava adeguare la viabilità della zona. E’ necessario dare un segno di svolta rispetto a questo modo di procedere. Al contrario, sono minimi gli impegni di spesa per impianti di energia rinnovabile e la riqualificazione energetica degli edifici, e per il percorso pedonale del Tevere e percorso per non vedenti. I due soli nuovi percorsi (ciclo)pedonali sono inoltre di carattere tradizionale, cioè extraurbani e da “tempo libero”. La sintesi è evidenziata nel grafico seguente: Dalle cifre previste, si può leggere, nel programma, il permanere di una priorità agli investimenti per infrastrutture viarie, pur in presenza di molti interventi positivi ancorché doverosi (adeguamento normativo e manutenzione straordinaria). Data la natura contabile del documento, nulla è possibile sapere circa la qualità degli interventi (ad es. che tipo di restauri sulle mura etrusche).
Nella Conferenza stampa di fine anno, il Sindaco ha delineato alcune linee direttrici, in generale condivisibili, come la puntuale manutenzione infrastrutturale, il “puliziotto” (servizio di igiene urbana per contrastare il degrado); tuttavia non è previsto un piano comunale organico per la manutenzione, e per intanto il primo intervento importante di decoro urbano parte ancora una volta dalla viabilità su gomma, per tratti di superstrada e rampe di accesso (manutenzione straordinaria trimestrale di 19 arterie per 36 chilometri). Per l’edilizia, c’è l’idea condivisibile che non è più prevedibile una crescita quantitativa, per cui è necessario pensare al (ri)utilizzo dell’esistente; sembra tuttavia carente l’attenzione all’edilizia pubblica, confinata nei 92 alloggi previsti tutti in aree marginali del comune, mentre nella città compatta l’unica attenzione è per l’ex ospedale via Oberdan (residenza di alta qualità) e per il cantiere di Monteluce. Notevole lo sforzo in direzione dei servizi (conservarne la qualità e ampliarne l’offerta) e della famiglia. Un altro segnale positivo si può cogliere nella scelta di puntare all’utilizzo dei beni comunali per riportare le attività artigianali e del piccolo commercio nel centro storico. Viceversa sembra debole l’attenzione alla cultura, definita “come valore in sé e poi come ricaduta economica” senza tuttavia dare alcuna indicazione operativa. Largo spazio è poi dedicato alle opere pubbliche e alla politica delle infrastrutture. Sulla mobilità interna, sono annunciate una serie di opere a favore della pedonalità e del trasporto pubblico, come la passerella sul Tevere a P. Valleceppi, o la ristrutturazione della stazione di P. S. Giovanni (13 milioni di euro). Per questo impianto, si afferma che è ora di pensare allo sviluppo del sistema, ripartendo da uno studio dei flussi del traffico per individuare le direttrici su cui intervenire. Ciò non significa la realizzazione del tratto S.Anna-Monteluce, come inizialmente previsto (e come riaffermato da qualche assessore della Sua giunta), un tratto troppo costoso e invasivo rispetto ai benefici che se ne possono presumere, specie dopo il definitivo trasferimento dell’ospedale. In pratica, tuttavia, l’unica opera di mobilità di cui si parla (a parte i percorsi meccanizzati, subordinati all’approvazione ministeriale) sono gli interventi resi necessari dal nuovo complesso residenziale-commerciale ex De Megni-Margaritelli (4,5 milioni di euro). Spicca infatti il divario tra le cifre impegnate per la mobilità su gomma rispetto a quelle per altri tipi di mobilità. Anche nel caso di mobilità pedonale, le cifre indicano che si punta soprattutto a grandi impianti (minimetrò, percorsi meccanizzati), piuttosto che a opere statiche, d’uso illimitato (passerelle sul Tevere o sovrappassi pedonali, percorsi pedonali), per cui si prevedono cifre molto più contenute; non sono mai nominate le piste ciclabili urbane. Sui temi ambientali, la conferenza è stata piuttosto reticente. Un accenno è stato fatto alla necessità di impianti fotovoltaici, riqualificazione energetica, incremento della raccolta differenziata, ma solo a livello di enunciazione, senza impegni di spesa. Il piano annuale, del resto, ne dà conto in questo senso.
Il comunicato termina: “Il Comune ha pronti molti progetti”: è la frase più inquietante, almeno per noi che vorremmo che fossero attuate pratiche partecipative prima di dare il via ai progetti più impegnativi.
Confrontando i due documenti di fine anno con le Linee guida della coalizione (approvate dal consiglio comunale con delibera n. 62 del 26.10.2009), saltano agli occhi almeno due elementi: • non è presente la parola partecipazione, che pure occupava il primo punto delle Linee strategiche. Non è fatto alcun accenno al dopo-Circoscrizioni. • c’è una evidente sproporzione tra gli impegni di spesa per interventi sociali e per opere di conversione ecologica (largamente sviluppati nelle Linee, ma non nel riparto delle risorse), rispetto a quelli per la mobilità su gomma (che invece erano appena accennate nelle Linee).
Visti tutti gli elementi qui descritti, il Movimento Perugia civica chiede di intervenire con cambiamenti significativi nel Programma triennale e nel Piano annuale delle opere pubbliche e nelle scelte operative della Giunta, dando segnali concreti di innovazione politica. In particolare Perugia civica, pur tenendo conto dei vincoli imposti dall’adeguamento normativo e dalle conseguenze obbligate di scelte urbanistiche del passato, chiede di: 1) operare una trasformazione delle priorità nel piano annuale delle opere pubbliche in modo da potenziare i settori della mobilità ciclopedonale e delle energie rinnovabili, almeno fino ad un livello minimo di visibilità degli interventi stessi, secondo criteri di efficienza e non più come interventi marginali e minimi. Si tratta ad es. di rinviare alcune opere non urgenti di viabilità su gomma, al fine di introdurre alcuni elementi di mobilità naturale nelle vaste aree urbane pianeggianti del comune; 2) introdurre elementi di qualità nella definizione degli interventi: ad es. le mura etrusche; 3) sottoporre i progetti degli interventi più consistenti ed innovativi, con largo anticipo rispetto alle scadenze tecniche, a processi di partecipazione popolare, allo scopo di adattarli anche tecnicamente alle esigenze che ne possono emergere, trasformando ad es. i progetti di percorsi meccanizzati dell’area nord secondo criteri di aumento (e non sostituzione) della pedonalità; 4) dare il via a processi organizzativi della partecipazione a livello territoriale, ad es. i Consigli o le Consulte di quartiere (già attivate a Foligno), che possano validamente sostituirsi alle circoscrizioni e aumentare il livello di coinvolgimento dei cittadini alle scelte comuni. Perugia, 12 febbraio 2010
Nome: Giovanni Commento: La lettera mi sembra molto pertinente e l'analisi è impietosa, per l'ennesima volta tante parole d'ordine che rischiano di rimanere sulla carta e tante certezze all'orizzonte che le cose continueranno come sempre. Quante altre volte abbiamo sentito che non si sarebbe più costruito ma si sarebbe recuperato e riadattato? Che io mi ricordi almeno due volte negli ultimi cinque anni ma l'area ex De Megni sta a dimostrare la differenza tra il dire e il fare. Basta impegni straordinari che l'amministrazione si occupi del quotidiano, della vivibilità, della manutenzione.