La Tavola rotonda, in coerenza con la missione dei promotori, vuole essere un ulteriore momento di confronto dello schieramento democratico e riformista per costruire alleanze nella società, con le associazioni, con i sindacati, con il mondo produttivo e con tutte quelle persone che ogni giorno, sul web o nelle piazze, dimostrano una grande voglia di politica e una grande voglia di dare al Paese un'alternativa a Berlusconi.
Pensare a una tavola rotonda alla vigilia delle elezioni regionali è una sfida coraggiosa, ma che ha un obiettivo forte: rilanciare la partita del riformismo, slegandola dalla contingenza elettorale più stringente per aprire una discussione di ampio respiro capace di dare frutti importanti nel prossimo futuro.
Alla base poniamo una domanda: quali effetti avrà sulla democrazia e la partecipazione una crisi come quella attuale che, iniziata sul terreno delleconomia e della finanza, sta straripando sul piano sociale e quello finalmente politico?
Questa domanda è ineludibile riflettere sul passato, sulla storia delle alleanze riformiste e progressiste in Umbria e non solo; un passato determinante non soltanto per la nostra regione, ma anche per la sinistra italiana, nei cui confronti lUmbria è stata spesso un laboratorio politico amministrativo risultato poi determinante anche a livello nazionale.
Questa riflessione storica, però, si scontra con un presente diverso, soprattutto a livello nazionale, dove le forze democratiche e riformista incontrano enormi difficoltà a trovare convergenze politiche che superino le divisioni che hanno fatto fallire il centrosinistra, e propongano un orizzonte credibile di alternativa ad un presente dominato in maniera quasi incontrastata dalla destra berlusconiana. Che non può essere contrastata con il semplice prolungamento di quella storia.
La tavola rotonda vuole essere un contributo alla crescita delle forze democratiche e riformiste dellUmbria prospettando modi e strumenti di democrazia e partecipazione nuovi, per una società che chiede venga rovesciata la direzione del rapporto tra i cittadini e un mondo politico ed istituzionale sempre più asfittico ed autoreferenziale.
Non è nelle intenzioni della tavola rotonda indicare partiti e uomini politici con i quali interagire, piuttosto spingere lo schieramento democratico e riformista a costruire alleanze nella società, con le associazioni, con i sindacati, con il mondo produttivo e con tutte quelle persone che ogni giorno, sul web o nelle piazze, dimostrano una grande voglia di politica e una grande voglia di dare al Paese un'alternativa a Berlusconi.