L'acqua al Consiglio comunale
E' ora che il Comune si assuma la responsabilità di
decidere su un diritto fondamentale come l'acqua sottraendolo dalle
mani del profitto privato
Lunedì 8 febbraio, il Consiglio Comunale di Perugia voterà la proposta di delibera Popolare firmata da 1238 cittadini residenti. La proposta mira a modificare lo Statuto Comunale per iniziare un processo di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Nell'attuale gestione di Umbria Acque infatti il Comune di Perugia detiene una quota ( 33, 3%,) minoritaria rispetto alle quote gestite dai privati ed è ora che il Comune si assuma la responsabilità di decidere su un diritto fondamentale come l'acqua sottraendolo dalle mani del profitto privato che ha già dimostrato di avere ripercussioni fortemente negative sugli interessi e nelle tasche dei cittadini, con un aumento dei costi di circa il 7% annuo a fronte di servizi scadenti. La proposta, già approvata in circa cento comuni italiani e Regioni come Puglia e Valle D'Aosta, prevede l'introduzione nello statuto di due principi fondamentali: - l´acqua è un "servizio privo di rilevanza economica e deve essere gestito in base agli artt. 31 e 114 del D. Lgs.vo n. 267/200" - il diritto all´acqua deve essere garantito con l´erogazione di 50 litri al giorno a persona Pochi giorni fa anche il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno a firma Dottorini (Idv) che impegna la giunta ad attivarsi affinché le società di gestione abbiano la maggioranza assoluta dell'azionariato a partecipazione pubblica, un segnale politico positivo ed incoraggiante che va nella direzione auspicata dal Forum Nazionale. Tuttavia secondo alcuni rappresentanti del Partito Democratico, votare a favore della proposta significherebbe mettere il comune di Perugia in una posizione di contrasto con la normativa vigente, sia nazionale che comunitaria. Se anche così fosse saremo comunque in presenza di almeno cento comuni italiani che hanno dimostrato il coraggio (e forse l'onestà etica e morale) di voler difendere un diritto fondamentale per i cittadini al di là degli interessi privatistici che gestiscono oltre a bacini idrici ben più attraenti bacini elettorali. A Perugia la IV Commissione Consiliare ha votato a maggioranza generiche linee di principio tra cui, in linea con il governo Berlusconi, la validità dell'articolo 23 della legge 133 sui Servizi Pubblici locali di rilevanza Economica, un atteggiamento che la dice lunga su quanto questi amministratori siano più vicini agli interessi economici forti che a quelli dei cittadini
Non approvare la proposta popolare significherà ancora una volta calpestare la volontà popolare e con essa la Democrazia la Civiltà ed il Bene Comune.