16/07/2024
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L'acqua al Consiglio comunale
E' ora che il Comune si assuma la responsabilità di decidere su un diritto fondamentale come l'acqua sottraendolo dalle mani del profitto privato

Lunedì 8 febbraio, il Consiglio Comunale di Perugia voterà la proposta 
di delibera Popolare firmata da 1238 cittadini residenti. La proposta 
mira a modificare lo Statuto Comunale per iniziare un processo di 
ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.
Nell'attuale gestione di Umbria Acque infatti il Comune di Perugia 
detiene una quota ( 33, 3%,) minoritaria rispetto alle quote gestite 
dai privati ed è ora che il Comune si assuma la responsabilità di 
decidere su un diritto fondamentale come l'acqua sottraendolo dalle 
mani del profitto privato che ha già dimostrato di avere ripercussioni 
fortemente negative sugli interessi e nelle tasche dei cittadini, con 
un aumento dei costi di circa il 7% annuo a fronte di servizi scadenti.
La proposta, già approvata in circa cento comuni italiani e Regioni 
come Puglia e Valle D'Aosta, prevede l'introduzione nello statuto di 
due principi fondamentali:
- l´acqua è un "servizio privo di rilevanza economica e deve essere 
gestito in base agli artt. 31 e 114 del D. Lgs.vo n. 267/200"
- il diritto all´acqua deve essere garantito con l´erogazione di 50 
litri al giorno a persona
Pochi giorni fa anche il Consiglio Regionale ha approvato un ordine 
del giorno a firma Dottorini (Idv) che impegna la giunta ad attivarsi 
affinché le società di gestione abbiano la maggioranza assoluta 
dell'azionariato a partecipazione pubblica, un segnale politico 
positivo ed incoraggiante che va nella direzione auspicata dal Forum 
Nazionale.
Tuttavia secondo alcuni rappresentanti del Partito Democratico, votare 
a favore della proposta significherebbe mettere il comune di Perugia 
in una posizione di contrasto con la normativa vigente, sia nazionale 
che comunitaria. Se anche così fosse saremo comunque in presenza di 
almeno cento comuni italiani che hanno dimostrato il coraggio (e forse 
l'onestà etica e morale) di voler difendere un diritto fondamentale 
per i cittadini al di là degli interessi privatistici che gestiscono 
oltre a bacini idrici ben più attraenti bacini elettorali.
A Perugia la IV Commissione Consiliare ha votato a maggioranza 
generiche linee di principio tra cui, in linea con il governo 
Berlusconi, la validità dell'articolo 23 della legge 133 sui Servizi 
Pubblici locali di rilevanza Economica, un atteggiamento che la dice 
lunga su quanto questi amministratori siano più vicini agli interessi 
economici forti che a quelli dei cittadini

Non approvare la proposta popolare significherà ancora una volta 
calpestare la volontà popolare e con essa la Democrazia la Civiltà ed 
il Bene Comune.






Claudio Santi, Portavoce Perugia Civica

Inserito sabato 6 febbraio 2010


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