Anche questa mattina una udienza molto veloce. Sono stati sentiti 15 testimoni della difesa. In particolare gli avvocati di Dinucci hanno convocato gli esperti di Roma che hanno effettuato le perizie calligrafiche e biologiche sulle presunte rivendicazioni COOP-FAI dell’incendio ad un cantiere edile e della lettera con proiettili inviata alla Presidente umbra Lorenzetti. I quattro testi – che la Procura ha omesso di ascoltare – hanno confermato che non sono state trovate tracce biologiche sulle rivendicazioni. E’ stata invece trovata, in un caso, una impronta digitale all’interno della busta. Risultato: non appartiene a nessuno degli imputati! Inoltre, hanno confermato le donne interrogate dai legali di Andrea, è stata fatta una comparazione con la segretaria del giornale che ha aperto la missiva; questo significa che non è possibile che quelle impronte le abbia lasciate lei.
Il PM Comodi si è semplicemente limitata a chiedere se la comparazione sia stata fatta anche nei confronti della molteplicità di impiegati postali che possono aver toccato la lettera. Ovviamente la risposta era negativa, quindi relativamente a favore dell’Accusa, ma ci pare assurdo che un postino possa toccare l’interno di una busta chiusa.
Quattro testimoni sono stati ascoltati anche dalla difesa di Fabiani. La loro testimonianza, come quella di due settimane fa del sindacalista della RdB Magrini, è andata a confermare l’alibi di Michele per l’episodio che lo vede imputato come presunto autore dell’incendio dell’Ecomostro di via della Posterna. Due in particolare hanno fornito un quadro molto dettagliato a favore di Michele: il primo, Maurizio Getti, non poteva non ricordare quella data, poiché il 24 luglio era il suo compleanno che ha festeggiato in compagnia di Michele e di altre persone, alcuni di questi citati infatti dalla difesa, mentre il 27 luglio è morto suo padre, quindi non poteva non ricordare quella notte come l’ultima veramente felice prima di quel lutto; l’altro, Carlo Romagnoli, era colui che presiedeva il dibattito ambientalista nel quale Michele era ospite, quindi non poteva essere andato ad incendiare alcunché.
La prossima udienza è fissata per il 30 marzo. La Corte proverà ad esaurire i testimoni della difesa, che però sono ancora molti, oltre quaranta. Un’altra udienza infatti è già stata fissata per il 20 aprile.