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La cosa più interessante è stata la fila
Per Margherita Hack, mille persone in una fila ordinata e curiosa: Perugia ha bisogno di un auditorio

Martedì 2 febbraio 2010 ore 21, vado in centro per la presentazione del libro di Margherita Hack, è un po’ tardi ma penso che un posto molto scomodo lo posso trovare, arrivo in piazza della repubblica e c’è una fila che la taglia a metà, vado per accodarmi ma mi rendo contro che la fila forma una ampia ansa e prosegue fino al bar Falci (per chi ha memoria, così non si fa pubblicità) saremo 600 persone, ordinate, serene al freddo della notte della candelora, si incontrano amici persi da molto tempo, si intrecciano discussioni che possono preludere a nuove amicizie. Si aspetta che esca il primo turno con la speranza che ce ne sia un terzo in modo da non rendere inutile l’attesa degli ultimi che poi siamo noi (io e i miei nuovi conoscenti). E’ bellissimo, nessuno che tenti di fare il furbo e nessuno che sia attento a che nessuno lo faccia, è veramente un fila all’inglese. Finalmente esce il primo turno e nuovi incontri permettono di sentire gli argomenti discussi, superficialmente direi abbastanza scontati (la scuola, la carenza di istruzione scientifica). La fila si accorcia, entrano le avanguardie, rimaniamo fuori una quarantina; poi qualcuno viene fatto entrare (2, 2 e mezzo alla volta). Rimango fuori, non sono riuscito a partecipare all’evento ma in realtà all’evento ho partecipato, la più bella fila mai vista in Italia.

Morale del racconto: abbiamo bisogno di ricostituire momenti sociali, l’incontro casuale, l’occasione di nuove relazioni, l’organizzazione della vita basata sui 3 elementi basali della nostra quotidianità (auto, televisione, centro commerciale)  è un grosso ostacolo all’esercizio della socialità. Seconda morale della serata, Perugia ha bisogno di un auditorio, modulare e con potenzialità per grosse capienze. Leggendo i programmi di spesa del nostro comune non si trova nessun investimento in tale senso piuttosto sprechi, come l’adattamento del Santa Giuliana a sede di spettacoli con un palco “semimobile” (spese improduttive e dannose). Il Turreno ha chiuso, la proprietà ha chiesto l’intervento del comune per mantenerlo aperto, utilizziamo i nostri soldi per rendere tale struttura consona a svolgere tale funzione e la prossima volta la cosa più interessante non sarà la fila ma l’intervento dell’oratore.



Francesco Damiani

Inserito mercoledì 3 febbraio 2010


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Commenti

Nome: francesca
Commento: Che bello a Perugia tantissimi giovani e qualche meno giovane che fanno una bella fila per ascoltare una personalità straordinaria: una personalità della Cultura e non una star televisiva! C'è speranza ancora per questa città ho pensato "felicemente bubbolando"!Spero se ne accorga chi di dovere : una città universitaria non si qualifica agli occhi dei giovani o meno giovani per le discoteche e i festini ..... Grandi assenti in sala e ..in fila i docenti delle 2 prestigiose università : erano esausti dopo la cerimonia di inaugurazione della mattina? Peccato avrebbe fatto molto bene anche a loro sentire una "giovane" Collega riflettere su scienza, scuola,università, cultura!

Nome: Marco Vergoni
Commento: Viva quella fila! Anche al freddo pungente c'è bisogno di scaldarsi con la cultura.

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