Gli alberi abbattuti: Villa Pitignano come l'isola di Pasqua?
A chi ci amministra sfugge purtroppo che stiamo consumando le risorse naturali con un ritmo molto superiore alla loro capacità di rigenerazione
Questa triste notizia mi ricorda tanto la scomparsa della civiltà sull'isola di Pasqua che, come oggi sappiamo, è stata causata dai suoi stessi abitanti per costruire i moai, le gigantesche statue di pietra. Per trasportare i moai dal luogo di fabbricazione alla riva del mare questi utilizzarono i tronchi delle palme che abbatterono tutte, annientando così, in poco tempo, le loro uniche risorse naturali. Le piogge dilavarono il terreno che, messo a nudo, perse rapidamente fertilità. Storie simili si sono ripetute e si ripetono tutt'ora un po' ovunque nel globo e sembra che l'eco dell'insegnamento delle civiltà scomparse non giunga mai alle civiltà future, come il pesce che una volta abboccato all'amo non può insegnare ai suoi simili l'errore fatale. Così ancora oggi abbattiamo alberi per lasciare posto ai moai di turno: giganteschi supermercati di cemento armato, talmente brutti e ridicoli che dubito possano attirare i turisti di domani, se mai ce ne saranno... A chi ci amministra sfugge purtroppo che stiamo consumando le risorse naturali con un ritmo molto superiore alla loro capacità di rigenerazione. L'inquinamento e l'occupazione degli ecosistemi di ogni angolo del globo hanno portato il tasso di estinzione delle specie viventi ad una velocità circa 100 volte superiore rispetto all'era preindustriale. Oggi sono a rischio di estinzione oltre il 70% delle specie viventi, un evento paragonabile a quello che fece sparire i dinosauri dalla biosfera 65 milioni di anni fa. Dobbiamo capire una volta per tutte che il mondo non è infinito: lo strato della biosfera che contiene il 95% delle specie viventi ha uno spessore di soli 200 m: due terzi della lunghezza di Corso Vannucci...
Roberto Pellegrino
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