Udienza veloce questa mattina, convocata alle 9, iniziata di fatto alle 10 e finita alla 12 e 30.
Sono stati sentiti i primi testimoni della difesa, due in particolare di un certo rilievo. Il primo, Ettore Magrini, chiamato dalla difesa di Fabiani, sindacalista spoletino della RdB-CUB, ha esposto alla Corte le attività del Coordinamento Difesa Ambiente Spoleto, che raccoglieva nel 2007 sindacati, associazione e gruppi ambientalisti. Inoltre, ha ricordato cosa è avvenuto la notte fra il 24 e il 25 luglio 2007, quando si è incendiato il cosiddetto “ecomostro” di via della Posterna. Di quell’incendio è infatti accusato Michele. Il sindacalista ha ricordato che Michele quella sera era ospite di un dibattito alla Festa dei Comunisti, al quale erano presenti almeno una novantina di persone (alcune delle quali verranno ascoltati alle prossime udienze). Come ha ricordato Magrini, Michele è rimasto alla Festa fino a tarda serata, le due o le tre di notte, comunque fin dopo l’incendio. Il PM Manuela Comodi ha tentato inutilmente di smontare questa testimonianza, mettendo in dubbio la possibilità di ricordare l’intera serata. Da parte sua, il testimone della difesa ha ricordato che lavorava al BAR della Festa, nel quale Fabiani ha “gravitato” per tutta la serata acquistando bibite con i suoi amici. Ha ricordato inoltre che l’ecomostro è molto distante dalla Festa e per raggiungerlo a piedi (Michele aveva la macchina sotto controllo) ci vogliono almeno 15 minuti se si scende. Il PM ha sostenuto che lei ha avuto il piacere di farla quella strada e le sono occorsi 10 minuti; non ricordava però neppure le caratteristiche della strada che dalla Posterna porta in via Matteotti, che è in salita, cosa che la poneva in contraddizione con la sua “auto testimonianza”. Infine il PM ha chiesto al sindacalista se ricordava di aver sentito la sirena dei pompieri. Una domanda, in tutta evidenza, rivelatrice di una non conoscenza dei luoghi oggetto del dibattimento nell’udienza di oggi. I Vigili, a Spoleto, tutti sanno, per andare in via della Posterna, non passano certo dai Giardini di via Matteotti, dove si svolgeva la Festa!
Elementi tutti, questi, che da soli dimostrano un’ampia approssimazione sulla vicenda, senza ricordare la cosa più importante poi, che secondo gli stessi Vigili del Fuoco, non ci sono elementi per giudicare l’incendio di natura dolosa. Una relazione decisiva che scagionerebbe in pieno Michele, ma che è stata ignorata per oltre 12 mesi dalla Procura, fino a quando gli avvocati della difesa sono venuti in possesso della relazione di servizio dei VVFF che lo dimostrava.
La seconda testimonianza di rilievo, presentata dalla difesa di Dinucci, è stata quella di un amico di Andrea, il quale ha sostenuto di aver passato probabilmente con lui la notte dell’incendio di Colle San Tommaso, episodio rivendicato COOP-FAI e attribuito a Fabiani e Dinucci.
Non avendo fatti concreti da contestare, il PM non ha trovato niente di meglio da fare che affermazioni che ai presenti sono sembrate un insulto al teste. Quando quest’ultimo ha affermato che in quel periodo usciva con Andrea tutte le sere, la Comodi gli ha chiesto sarcasticamente se fosse stato presente anche quando ha concepito suo figlio (il testimone è un giovane padre di 20 anni). Domanda certamente volgare e anche offensiva, che ha avuto l’unico effetto di “eccitare” l’Aula addormentata, quando il pubblico si è alzato in piedi e ha cominciato a rumoreggiare, contestare e fischiare il PM.
Le prossime udienze sono previste il 2 febbraio, 30 marzo, 20 aprile 2010.