Ancora sulle macroarginature
l’obiettivo principale è l’urgenza di attivare finanziamenti pubblici per speculazioni private e riprendere la cementificazione del Tevere
COMUNICATO STAMPA: ANCORA SULLE MACROARGINATURE
L’articolo a firma di Alessandro Antonini apparso sul Corriere di Giovedì 14 gennaio e riguardante la macro arginature a Ponte Valleceppi è finalmente illuminante. Alla base di tutta la questione risultano evidenti due motivazioni che muovono gli animi e le volontà politiche: a) sono già pronte “tutta una sfilza di piani attuativi che in assenza delle infrastrutture, quali le macroarginature, restano bloccati stante il vincolo di esondabilità”, b) il rischio di perdere i finanziamenti pubblici se “entro il 30 marzo non avverrà la chiusura dell’iter”. In altre parole l’obiettivo principale è l’urgenza di attivare finanziamenti pubblici per speculazioni private e riprendere la cementificazione del Tevere. Quello che noi avevamo sempre sospettato. Quindi la questione ambientale non è minimamente considerata. E questo fa male perché la collettività di Ponte Valleceppi, che adesso vorrebbe isolare il fiume, ha un debito di riconoscenza con il Tevere per quello che un tempo ha significato di sostentamento e sviluppo. Al di là delle chiacchiere se l’opera venisse realizzata comune e provincia non potrebbero iniziare nella maniera peggiore la loro consiliatura. Nella più completa continuità con le precedenti amministrazioni tutte tese alle cementificazioni per favorire interessi privati contro territorio e ambiente aumentando il dissesto idrogeologico già in atto. Questo rendendo ancor più difficile il confronto con le associazioni ambientaliste che, come la nostra, hanno fatto della salvaguardia del Tevere un valore costitutivo.