Haiti 1986 o La danza sul vulcano
Una poesia di Paul Laraque
Haiti 1986 o La danza sul vulcano
(a mio fratello Guy)
ci vorrà l’eruzione del vulcano perché cessi la danza la montagna e le sue ceneri scarlatte per inghiottire
i castelli dell’incoscienza il fiume e le sue lave di fuoco per cacciare la puzza in cui
la negraglia brulica come vermi
il griot ritornato alle fonti africane parla di un paese in tre pezzi Haiti della pirateria Haiti della buffoneria Haiti della tragedia
tra la testa d’oro del mostro e le sue gambe che la cancrena imputridisce queste vaste terre incolte queste no man’s land di cui una delle frontiere raggiunge le cime ghiacciate del disprezzo e l’altra vicina al cratere da cui scaturiscono le alte fiamme della collera ci vorrà l’esplosione del vulcano perché cessi la danza
salvo sul mare
di fronte alla massa bianca del palazzo seduto sulle zampe in mezzo a flutti verdi che lambiscono i piedi del grande scalone semicircolare
libertà vestita di stracci libertà nuda il popolo ha conquistato la parola e le strade io ho vissuto per questo giorno in cui m’immergo nel mio popolo come nei flutti verdi della mia infanzia la foce dell'adolescenza la cui corrente mi trascina al mare
donna da cui sono nato tu che mi hai resuscitato donna che a tua immagine io ho creato l’itinerario del popolo sfocia nell’epopea come la fonte al ruscello il ruscello al torrente il torrente al fiume e il fiume al mare l’itinerario del popolo sfocia nell’epopea
Colombo gettato in mare con la spada e la croce nella scia delle caravelle le negriere dei coloni le corazzate dell’Occupazione e i battelli disalberati dei fuggiaschi dell’oceano nella scia delle caravelle di Colombo gettato in mare con la spada e la croce e al suo posto machete di luce Péralte in piedi portato dalle ondate della libertà
io mi bagno nelle acque dell’avvenire io navigo sulla tempesta che spazza l’isola io navigo nelle fauci della burrasca che lascia la terra nuova come il primo giorno
donna io ho vissuto per questo giorno in cui m’immergo nel mio popolo come nell’uragano dell’amore