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Mercato coperto: un progetto da rivedere?
Convocata la Conferenza di servizio sul progetto esecutivo: non trapela nessun particolare


Il dirigente comunale Piergiorgio Monaldi, quale Responsabile unico del procedimento, ha conocato per il 18 gennaio la conferenza di servizio (Soprintenze, Regione, Provincia, Vigili del Fuoco, Usl, Comunità montana) "al fine di conoscere quali siano le condizioni per ottenere, sul progetto definitivo, le intese, i pareri, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nullaosta e gli assensi, comunque denominati, richiesti dalla normativa"
Dietro il perfetto linguaggio burocratese, però, secondo la stampa (es. Mauro Barzagna su Corriere dell'Umbria del 29 dicembre) si intravede una richiesta di modifica del progetto di ristrutturazione e ampliamento del Mercato coperto, a suo tempo presentato dalla società Nuova Oberdan e approvato dalla Giunta Locchi dal 2006. Tale richiesta di modifica proverrebbe dalla società francese cui la Nuova Oberdan ha affidato la commercializzazione dei nuovi spazi commerciali previsti dal progetto.
Non è però dato sapere di quali modifiche si tratterebbe. Cosa dobbiamo ipotizzare, che forse la società di gestione vuole creare spazi culturali e dare maggiore spazio e visibilità ai produttori locali (chilometri zero)? Proporrà una riduzione dell'enorme escavazione della Rupe, oltre 90 mila metri cubi, rinunciando a una parte degli spazi da commercializzare? Stentiamo a crederlo.
La convocazione, certamente, rientra in una previsione normativa, e dunque è formalmente ineccepibile; rimane comunque la tortuosità di un percorso che vede un soggetto privato gestire in ogni suo passaggio una fase importante della trasformazione urbana.
Ancora una volta, si rimane sconcertati di fronte alla opacità dell'operazione, che, se dovesse affrontare davvero modifiche di progetto, sfuggirebbe completamente a ogni dibattito pubblico: la conferenza di servizio è una sede tecnica, ma le indicazioni politiche non possono che rispondere a un "progetto di città" di cui l'amministrazione risponde ai cittadini; e come è possibile tutto questo, in assenza di esplicitezza sul senso delle innovazioni?   
E allora va ribadito che oggi una politica saggia deve incentivare le occasioni di incontro, le forme di produzione e di fruizione culturali, l'artigianato e lo scambio commerciale locale e tradizionale, biologico e di recupero, di vicinato e e di relazione: tutti aspetti che nel progetto approvato, a nostro modo di vedere, sono messi in secondo piano o ignorati.
Su questi temi, si era sviluppato un ampio dibattito, in cui numerosi soggetti (dalle associazioni ambientaliste ai gruppi civici, dai commercianti del centro storico agli operatori del mercato) avevano cercato di introdurre i temi della relazione, della cultura, del territorio, in un progetto che va a incidere direttamente sul cuore della città, su un luogo che simboleggia esattamente tali idee di relazione, cultura e territorio.
Occorre riprendere quel dibattito, e rimanere vigili su ciò che sta accadendo. 




Inserito venerdì 1 gennaio 2010


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Commenti

Nome: matilde biagioli
Commento: Ricordo che parecchi anni fa furono fatte parecchie iniziative culturalteatrali...e che per un periodo fu ospitato il teatro Studio tre, per esempio! Forse oltre che aspettare i cambiamenti bisogna fare proposte anche minimali, ma comunque di taglio culturale.

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