Sempre in tema di centro storico, non parlerei tanto di un suo corretto uso, ma di vita interiore, nel senso che può vivere in quanto abitato da gente normale che si interessa del posto in cui vive: per questo la prima politica da fare è operare per un lento reinsediamento di abitanti, in special modo di famiglie: Se si seguita con la politica dei cosidetti eventi, si fanno solo trasfusioni di sangue infetto ad un malato che è già in coma da molti anni.
Non che eventi non si possano fare, ma devono essere di qualità, ossia compatibili con la bellezza e l'unicità del luogo, penso di sicuro a piccole e grandi mostre, penso a Umbria libri, certamente rivista nel suo programma, meno iniziative e più qualità, per esempio, ma già cosi come è mi pare un ottima cosa.
Si parla tanto in questi giorni della spalmatura della cioccolata in altre aree del centro: mi sembra un' altra furbata di Guarducci, a lui andrà sicuramente bene via dei Priori o corso Cavour, la cosa importante è che il cuore della cosidetta chermesse rimanga in corso Guarducci, (ha cambiato nome, è stato l'ultimo atto della giunta Locchi).
Sono anni che noi residenti, personalità varie, associazioni cittadine, nonché la maggioranza dei commercianti chiediamo un decentramento della fiera mercato e decentramento vuol dire fuori dal centro, molti, io compreso, suggeriamo  di usare Pian di Massiano per la sistemazione delle bancarelle e iniziative di qualità nel centro storico, anche perche Eugenio su di una cosa ha ragione, spezzettata non funziona, Monteluce e S Francesco ne sono l'esempio.
Se così fosse, i turisti che vogliano salire in centro, forse riuscirebbero ad ammirare la Fontana e il Palazzo dei Priori, non più oscurati da baracconi e mucche volanti.
Il patrimonio artistico di Perugia deve essere la risorsa su cui puntare per tutto l'anno e non per soli dieci miseri giorni, va mantenuto e valorizzato, non può essere umiliato a contenitore per fiere di periferia, il degrado cittadino è figlio di questo uso del centro.
In tal caso anche l'esperimento della fiera dei morti va rivisto, al di là dei proclami non mi sembra sia stato un grande successo, a parte il fatto inaccettabile che le tende di Guarducci siano state lì una settimana ad attendere gli altri operatori, bisogna dirlo non è stato un bello spettacolo, e per onestà se un luogo non è buono per qualcuno non può diventarlo per altri.
Anche la storica Umbria jazz, nel corso degli anni è diventata sempre di più sagra della birra e sempre meno festival di qualità, non tanto per i musicisti, sicuramente di alto livello, ci sarebbe semmai da discutere le presenze, quasi sempre le stesse, ma sopratutto per come si presenta tutta la baracca nel suo insieme e in questo contesto bene ha fatto la soprintendenza a vietare l'uso e abuso dei giardinetti.
Comunque per dirla tutta io credo che seguitare a discutere ora di una questione ora dell'altra non ci porti lontano, è mancata in tutti questi anni una politica che guardasse a tutti i problemi nel loro insieme, dalla residenza al commercio, dal degrado alla sicurezza, dagli studenti ai locali notturni, si è andati sempre avanti alla giornata, inseguendo le emergenze e così ognuno ha cercato di prendersi il suo pezzo, come tanti cani intorno all'osso.
Sembra che il nuovo sindaco abbia la volontà di colmare questa assenza di un progetto complessivo; se son rose fioriranno, la città non può più aspettare, il mosaico di un tempo è andato in mille pezzi, si tratta di ricomporlo in un lavoro non certo facile, ma le energie ci sono, tutti vanno ascoltati e va preso in considerazione quello che dicono, ma poi viene il tempo delle scelte operative che chi governa è chiamato a fare.