L'impegno in prima persona per un “Altro” Iran: a Narges Mohammadi il “Premio Alexander Langer” 2009
Si chiude domenica 11 ottobre a Città di Castello la diciottesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete
Si avvia a conclusione, domenica 11 ottobre a Città di Castello, la diciottesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete. Come ormai da tradizione, l'ultima giornata della manifestazione sarà dedicata alla celebrazione del Premio Alexander Langer, intitolato al pacifista e ambientalista altoatesino fondatore, nel 1988, della Fiera. Nel 2009 il premio è stato assegnato all'iraniana Narges Mohammadi, vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani, presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace e da anni stretta collaboratrice di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace nel 2003, premiata per il proprio impegno per un “Altro” Iran. La vicenda della Mohammadi - che non sarà presente perché privata del passaporto dal suo governo e che sarà rappresentata a Città di Castello da Nargess Tavassolian, figlia del premio Nobel Ebadi - servirà da spunto per ragionare di 'solidarietà sostenibile', cioè di come riuscire a mantenere alta l'attenzione su una tematica di così grande importanza anche quando l'interesse dei media comincerà inevitabilmente a scemare. All'incontro, che si terrà a partire dalle 10.30 presso la Sala consiliare di piazza Gabriotti, introdotto da Christine Stufferin, presidente della Fondazione Alexander Langer, e coordinato da Gianni Tamino, viceperesidente del Comitato Scientifico di Garanzia della stessa Fondazione, interverranno anche lo scrittore e giornalista Bijan Zarmandili e Sonia Nobile, responsabile del Coordinamento Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International Italia. Sabato, invece, la terza giornata della Fiera delle Utopie Concrete ha visto come protagonisti un gruppo di giovani – italiani e tedeschi – che si sono confrontati sul tema centrale dell'edizione 2009 della manifestazione, cioè “La Giusta Misura”. A discuterne, in quello che è stato un momento di sintesi e conclusione di un percorso portato avanti nel corso dell'anno, sono stati studenti del liceo scientifico tifernate “Plinio il Giovane” e studenti della Bassa Sassonia provenienti dalla “Rete Ambientale Giovanile Janun”, un centro autogestito da ragazzi e ragazze tra i 12 e i 27 anni.
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