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Le rotonde non hanno eliminato gli ingorghi
Le rotonde non hanno eliminato gli ingorghi
L'idea di snellire il traffico è illusoria: l'unica soluzione è ridurre il numero delle auto
Non so dire quanti milioni di euro abbiamo speso a Perugia per le rotonde, trascurando del tutto altre opere pubbliche: l'idea però piaceva a tutti, perché si pensava che con le rotonde si sarebbero eliminate le code ai semafori ed il traffico si sarebbe snellito. Questa è l'illusione che sorregge tanti interventi (costosi, costosissimi), pensati per favorire il traffico. Così tutti i soldi disponibili sono stati spesi per le rotonde e non, per esempio, per corsie preferenziali per autobus, o per piste ciclabili, o altri interventi che, facendo diminyuire il numero delle auto circolanti, avrebbero davvero snellito il traffico. Se non che, passato il primo momento, in cui sembrava davvero che il fatto di non fermarsi al rosso rendesse più scorrevole il traffico, ci si è accorti che le file si riformavano lo stesso. Basta andare alle ore di punta (ma ormai tutte le ore sono di punta) alla rotonda dell'Elce, o a quella dei Rimbocchi, e si vedono file di auto che procedono al rallentatore, con dentro la solita faccia (una sola per macchina, si capisce) ingrugnata e irritata per la lentezza del traffico. Persino la rotonda di Porta Pesa, malgrado non ci sia più l'ospedale a Monteluce, costringe a lunghe file; per non parlare della rotonda "a fagiolo" davanti alla Galleria. E' ora di cambiare mentalità: l'impegno pubblico deve andare davvero verso le soluzioni di mobilità diversa dall'auto; non basta dichiararlo, bisogna cominciare a investire le risorse su linee di autobus, corsie preferenziali, percorsi ciclo-pedonali di quartiere e in rete. Costano quanto le rotonde, ma servono molto di più.