16/07/2024
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L'Umbria al primo posto in Europa per numero di automobili e per morti sulla strada
Una classifica che non vorremmo vincere - Scavalcata anche la Val d'Aosta


L'Osservatorio Promotec ha pubblicato gli ultimi dati sulla circolazione delle auto in Europa e in Italia. L'Italia risulta al primo posto per vetture circolanti, con 60 auto ogni 100 abitanti; e tra le regioni italiane, al primo posto risulta l'Umbria, insieme al Lazio, con ben 67 auto ogni 100 abitanti.
Di conseguenza, l'Umbria è la prima regione d'Europa per numero di automobili. La precedente classifica ci vedeva al secondo posto dopo la Val d'Aosta, che stavolta risulta scavalcata.
Se si sonsidera che nel Lazio (cioè a Roma) vengono immatricolate moltissime auto di enti nazionali, pubblici ma anche privati, l'Umbria spicca come regione in cui i privati posseggono più automobili.
E le usano, altroché!
Un triste primato, cui inevitalmente si affianca quello per morti in incidenti stradali: l'Ufficio europeo di statistica, infatti, ci fa sapere che l'Umbria è al secondo posto in Europa (insieme all'Emilia Romagna) per morti sulla strada, dopo la Sterea Ellade, cioè la regione di Atene: in Umbria si sono avuti nel 2008 ben 174 morti per milione di abitanti; ma volete mettere Perugia con Atene?
Come si vede, sono costi umani altissimi, un tributo di sangue pagato al predominio dell'automobile.
Uno scandalo di cui nessuno si scandalizza, perché troppi interessi spingono a mettere la sordina al dolore.
Sono anche costi materiali e sociali incalcolabili: ma se vi guardate attorno, le ruspe e le betoniere continuano a fare strade, svincoli e rotonde, e sui giornali e nelle assemblee elettive non si fa che parlare di fare nuove strade.
Questi tristi primati sono il segno concreto del fallimento delle politiche di trasporto pubblico locale, reso marginale e obsoleto dalla rincorsa agli interessi forti.
Ma oggi è fondamentale invertire la marcia, creare una cultura del mezzo pubblico, trasformare le belle dichiarazioni dei politici in fatti concreti.
Cominciamo a chieder conto ai nostri amministratori di che cosa hanno realmente fatto per trasformatre le ferrovie, per ammodernare e rendere competitivo il trasporto pubblico locale.
Una cultura più libera dal pensiero unico automobilistico ci aiuterà non solo a cambiare davvero politica, ma anche finalmente a scalare all'incontrario quella triste classifica della morte.
                    




Inserito venerdì 25 settembre 2009


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