16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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La legge elettorale regionale: come una truffa
Ecco come si fa a mortificare la democrazia


Care amiche, cari amici,

questa volta vi racconto di come si fa a mortificare la democrazia, di come si eliminano le voci fuori dal coro, di come si riesca a mistificare la realtà. E di come certe volte ci si senta impotenti di fronte a tutto questo.

Il tema è solo apparentemente noioso e complicato. Parliamo della legge elettorale per le prossime elezioni regionali in Umbria. Il fatto è questo: cambiando improvvisamente le carte in tavola (la precedente proposta era molto aperta e democratica), il Pd regionale ha presentato una bozza di legge elettorale che prevede tra l'altro quanto segue:
- un listino bloccato di 6 persone + 1 (il o la presidente), che quindi non verranno scelte dagli elettori, ma dalle segreterie di partito ;
- una soglia di sbarramento pari al 5,3 per cento per l'assegnazione degli altri 24 consiglieri ;

Io considero questa come una vera e propria truffa, un modo per garantire a Pd e Pdl quei consiglieri che non otterrebbero mai se dovessero far conto sui propri consensi. In base alle simulazioni, infatti il Pd, pur avendo perso circa il 10 per cento alle ultime elezioni, con questa legge manterrebbe gli attuali consiglieri. Vorrei sottolineare che una soglia pari al 5,3 per cento non esiste in nessun'altra regione d'Italia.

Per noi è stato complicato spiegare la nostra posizione, dal momento che tutti pensano strumentalmente che tentiamo soltanto di difendere una rendita di posizione.
Invece non è così: la nostra proposta prevede infatti una legge senza listini o capilista bloccati (e quindi scelti dai partiti) e uno sbarramento che potrebbe arrivare fino al 4 per cento. Ma evidentemente Veltroni ha fatto scuola e ormai il Pd non si accontenta di uno sbarramento al 4 per cento (che pure a me sembra altissimo e comunque mortificante per la rappresentanza democratica). Ha capito il meccanismo e vuole strafare.

Il risultato è che a oggi la bozza del Pd trova il consenso anche del Pdl. Per ottenere questo risultato è stato sufficiente che venisse garantito al Pdl un listino anche per chi perde. Quindi il listino della coalizione vincente passerebbe da 6 (+1) a 5 (+1), mentre alla minoranza verrebbe garantito un "premio di minoranza" (!!!) attraverso un listino di una sola persona (ovviamente anch'essa scelta non dagli elettori, ma dai partiti).
La cosa singolare è che nessuno (Rifondazione, Sinistra per l'Umbria, Udc) ha avuto nulla da ridire nel merito. Anche perché se no il Pd li toglie dal listino!

Non ho altro da aggiungere. Invito chi ne avesse voglia a leggere il nostro intervento in aula. E' molto duro, forse anche un po' scortese. Ma corrisponde a ciò che penso (e soprattutto è breve). Lo trovate su  http://www.verdi.umbria.it/.

Vi abbraccio.




Oliviero Dottorini

Inserito mercoledì 23 settembre 2009


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