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TORGIANO – PERUGIA : UN VIAGGIO (QUASI) IMPOSSIBILE
TORGIANO – PERUGIA : UN VIAGGIO (QUASI) IMPOSSIBILE
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Come primo atto, la nuova amministrazione comunale di Torgiano ha deciso di tagliare sulle spese per il trasporto pubblico ritenute troppo onerose ed utilizzate da pochi cittadini. La novità è stata approvata alla fine dell’estate, ma il nuovo servizio navetta che collega le frazioni sta creando molti problemi a quei pochi coraggiosi che hanno deciso di prenderlo, mettendoci tutta la buona volontà.
Per giudicare meglio, ho infatti provato il servizio per raggiungere il capoluogo: partendo da Torgiano ci vuole un’ora e mezza per arrivare a Perugia e per le frazioni i tempi di percorrenza aumentano ulteriormente, mentre la vecchia linea E3 impiegava 35-40 minuti. Tutto questo naturalmente se si riescono a prendere le coincidenze con le linee urbane che passano per Ponte san Giovanni, al mattino sempre congestionata. La navetta infatti parte dalla frazione di Fornaci ed attraversa tutto il territorio comunale lasciando i passeggeri al supermercato Lidl di Ponte San Giovanni da cui si può prendere, con pochissimi minuti di scarto, la linea Q1 che passa ogni ora.
Al ritorno però la linea urbana di Perugia non transita per la fermata della navetta, costringendo le persone a fare un lungo tragitto a piedi lungo una strada molto trafficata. La situazione poi è in continua evoluzione: la posizione delle fermate non è ancora chiara, la navetta cambia orari e percorso senza che qualcuno avvisi gli eventuali utenti che restano inevitabilmente a piedi. Noi tutti abbiamo ricominciato a muoverci in macchina, consapevoli di non poter più usufruire di un servizio pubblico decente.
Alcuni cittadini, me compresa, hanno cercato di prendere appuntamenti con gli assessori per discutere insieme della situazione e cercare di adattare gli orari alle esigenze di chi lavora o frequenta l’Università. Purtroppo dai primi di settembre, ancora nessuno si è dimostrato disponibile per un incontro che andava fatto prima di istituire il nuovo servizio.
Per ora l’unica cosa che possiamo fare come cittadini è esprimere pubblicamente il nostro disagio tramite telefonate, internet e giornali, in attesa che il Comune si decida ad ascoltare le proposte in un’assemblea pubblica, richiesta già da troppo tempo.
Nome: Maria Francesca Giribaldi Commento: l'articolo mi ha fatto ricordare quando un tempo (1983-1998) abitavo in via di Pontenuovo a Perugia situata tra S.Martino in Campo e Deruta.
Anche io dopo varie peripezie per conoscere gli orari, appiedamenti a causa dello spostamento non previsto del tragitto dei mezzi pubblici e lunghi tragitti a piedi se non corse per prendere le coincidenze dovetti rinunciare all'uso del trasporto pubblico e attrezzarmi di macchina o accompagnatore.
Oggi abito al Maestrello, sempre nel comune di Perugia ma lì ho rinunciato in partenza perchè i mezzi sono troppo scarsi e aspettare in strada può divenire difficile per una donna vista la alta presenza di prostituzione che di giorno rende le strade della nostra zona un bel mercato sotto gli occhi delle nostre forze dell'odine che sembrano non vedere nulla.
Grazie di esprimere ciò che noi cittadini non abbiamo la capacità di dire.