Scenari che cambiano, il mondo cooperativo studia le contromosse
Le cooperative “si guardano” per elaborare strategie future. La ricerca scientifica servirà come documento da presentare alla Regione.
Si è svolta martedì 15 settembre a
Perugia l’assemblea annuale della cooperazione sociale umbra
aderente a Legacoop che ha eletto i
rappresentanti locali in vista del congresso nazionale di ottobre.
All’Umbria spettano 18 delegati su 300. Il congresso nazionale di
Roma è un importante appuntamento dove il mondo della cooperazione
si riunirà per analizzare lo scenario attuale e per proporre e
condividere scelte future. Dopo una prima fase di crescita importante
per le cooperative nel periodo dai primi anni 90 al 2000, oggi il
settore sta vivendo una fase di stallo dovuta, in questo momento
particolare alla crisi che sta producendo un taglio della spesa
pubblica, soprattutto nel sociale, e ad un generale ridimensionamento
degli investimenti nazionali nel welfare che si riflettono anche
livello locale.
Nel corso dell’incontro l’assemblea
umbra ha approvato il documento politico nazionale elaborando delle
proposte da presentare a livello nazionale. Quello che l’assemblea
umbra rivendica è il ruolo delle cooperative nella fase di
programmazione delle politiche e dei piani sociali, un sostanziale
passaggio dal sistema di appalti a quello dell’accreditamento e della cooprogettazione e la necessità di guardare al
mercato privato come un’opportunità.
Nel corso dell’assemblea è stata
presentata la ricerca che Legacoop realizzerà sul mondo della
cooperazione sociale di tipo A in Umbria. Si tratta di una analisi
che ha l’obiettivo di fornire una fotografia del sistema
cooperativo e di elaborare delle strategie di riposizionamento a
seguito dei cambiamenti del mercato. Uno strumento che produrrà tre
livelli di risultati: un’analisi delle singole realtà, quindi ad
uso della singola cooperativa; un analisi del sistema cooperativo
sociale di tipo A, e un risultato esterno, rivolto alla collettività
in generale e alla politica in particolare.
In Umbria la cooperazione sociale di
tipo A ha un peso sociale ed economico significativo (66 imprese, €
115.000.000 di valore della produzione aggregato, 5000 occupati,
27.000 utenti assistiti) e rappresenta un importante attore del
sistema di welfare. Dopo anni di sviluppo delle imprese si è aperta
una fase critica in cui viene messo in discussione l’assetto del
sistema di welfare regionale ed il ruolo delle cooperative sociali.
Nel mese di marzo si è avviato un
percorso di confronto tra Regione Umbria e Centrali Cooperative volto
a definire un percorso condiviso di ridefinizione del sistema di
welfare regionale. Contemporaneamente è stato predisposto il nuovo
Piano Sociale Regionale.
Nel giugno scorso è stato raggiunto un
accordo sul tariffario regionale valido sino a tutto il 2010.
All’interno di questo scenario
Legacoop ha deciso di promuovere un percorso di ricerca finalizzato
ad interpretare i processi di cambiamento del welfare regionale
(anche in prospettiva interregionale) ed ad orientare il
riposizionamento della cooperazione di tipo A.
La ricerca coinvolgerà diverse
professionalità e competenze provenienti da diversi ambiti, sono
coinvolte le Università di Perugia, Genova, Trento e Bologna, questo
per aumentare il livello di autorevolezza e per massimizzare
l’efficacia della ricerca.
A dicembre 2009 saranno presentati i
primi risultati della ricerca che dovrebbe presentare i suoi
risultati definitivi entro febbraio 2010,
questo per avere un documento scientifico da mostrare alla nuova
assemblea regionale che a marzo avvierà i lavori a seguito delle
elezioni.
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