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C'era una volta la funivia... Invece si farà un ascensore
C'era una volta la funivia... Invece si farà un ascensore
La memoria corta della città: dal progetto di una funivia alla petizione per la pedonalizzazione di via U. Rocchi - LEGGI IL COMMENTO
La recente delibera di Giunta, per la progettazione di due sistemi pedonali meccanizzati nell'area di Piazza Grimana (l'ascensore dal parcheggio a Porta Sole e le scale mobili da via Pascoli a S. Francesco al Prato) è del tutto sconosciuta ai residenti e agli operatori dell'area, come abbianmo potuto verificare nei colloqui che abbiamo avuto con molti di loro; al più, qualcuno ne ha qualche vaga eco, ma nessuno ci ha detto di esserne davvero informato. Molto strano, per una proposta che, se realizzata, è destinata a cambiare il volto della mobilità nella zona. Ma la delibera sembra anche dimenticare totalmente due altri progetti, di cui invece si era molto parlato, al punto che su di una si era avviata una petizione popolare, finita peraltro nei cassetti della Giunta. Ma la memoria può essere invece importante per capire come le proposte debbano costruirsi e sedimentarsi nel tempo, piuttosto che seguire questo strano metodo di accavallarsi e susseguirsi in modo (apparentemente) estemporaneo. Andiamo con ordine. La funivia: Al momento di realizzare il parcheggio di Ponte Rio, e di completare l'impianto del minimetrò, l'assessore Chianella rilanciò l'idea della funivia o cabinovia che dal nuovo parcheggio di Ponte Rio giungesse alla piazzetta del Melo, cioè in via Pinturicchio, in una zona pianeggiante e comoda a metà strada tra Porta Pesa e Piazza Grimana. L'assessore sosteneva, tra l'altro, che i costi di realizzazione sarebbero stati piuttosto contenuti, e affrontabili dallo stesso Comune. Ricordo che, come Tramontana, osservammo che la cosa poteva essere interessante, ma il parcheggio di P.Rio sarebbe risultato insufficiente, e avremmo preferito un sistema che fermasse il traffico prima di Ponte Felcino. La proposta, probabilmente, serviva a dare un contentino alla zona nord, che si vedeva esclusa e penalizzata dalla nascita del minimetrò; ma fu accolta con molto interesse in tutta la zona: anzi, il presidente della circoscrizione di P. Valleceppi ne propose un'altra dal suo paese fino a Monteluce. Naturalmente, non se ne è fatto niente, il parcheggio di Ponte Rio è rimasto vuoto e inutilizzato anche perché la famosa navetta che doveva collegarlo al centro si è ridotta a poche corse giornaliere, e mentre il minimetrò partiva, la zona nord stava a guardare. Ora, di fronte alla proposta di un ascensore che attirerebbe più traffico su via S. Antonio e rischierebbe di svuotare l'area dai pedoni, l'idea della funivia sembra davvero rivestirsi di una luce positiva, perché se non altro toglierebbe traffico automobilistico e aumenterebbe le presenze pedonali nella zona.
(foto e cartina riprese da Tuttoperugia del 4 ottobre 2006)
La petizione: All'inizio del 2008 (appena un anno e mezzo fa, mica un secolo) alcuni residenti, commercianti, artigiani ed altri operatori di via Baldeschi, piazza Ansidei e via Rocchi promossero una petizione al Comune, che chiedeva, "per migliorare la qualità della vita di residenti e operatori": "... Il comparto via Appia-via Baldeschi-P.Ansidei-via U. Rocchi-P. Grimana è parte integrante dei percorsi turistici di visita alla Città d'Arte, comprendendo numerosi aspetti storico-artistici di assoluta rilevanza. Numerosi sono i gruppi di turisti che sono costeretti a percorrere queste strade in un continuo slalom tra le auto di passaggio e quelle in sosta (vietata) e sono pressoché impossibilitati a soffermarsi per ammirare i monumenti e i diversi scorci che caratterizzano questa zona o più semplicemente per guardare i prodotti esposti dai negozianti e dagli artigiani presenti, o i menù dei ristoranti. Quindi si suggerisce di ridurre a parcheggio per soli residenti l'area e che l'ingresso da piazza Cavallotti sia possibile ai soli residenti. Sarà un sogno irrealizzabile che le vie in oggetto siano trattate come Corso Vannucci, via Bonazzi, e via dei Priori?" La petizione, come si diceva, è sparita nei cassetti dell'assessore, e il sogno è rimasto tale. Anzi, con il progetto dell'ascensore, si rischia di non solo di lasciare le auto in tali vie, ma di toglierne tutti i pedoni che, malgrado tutto, si ostinano a frequentarle.
(nella foto, via Baldeschi da Piazza Cavallotti)
Ma la differenza tra partecipazione e decisione dall'altro sta tutta qui. Quand'è che il Comune vorrà parlarne con i cittadini?
Nome: roberto Commento: Il Sindaco Boccali, durante la recente campagna elettorale (sono passati appena due mesi), ha farcito tutti i suoi discorsi di belle parole come: "ho il pallino della democrazia partecipata"..."obbligherò i cittadini a farsi ascoltare e ad essere ascoltati"... Ha anche scritto nel suo libricino "Perugia Futuro Aperto" che avrebbe istituito l'assessorato alla partecipazione... Vorrei ricordare all'uomo Wladimiro che qualche elettore lo ha votato anche per quelle parole, e non solo per la sua bella faccia affissa su tutta la città. Dico questo perché gli atti compiuti dalla Giunta fino ad oggi sembrano ignorare completamente il concetto di partecipazione. La giunta si è espressa su questioni davvero importanti e che riguardano tanti cittadini senza neanche metterli al corrente PRIMA DI AVVIARE UN PROGETTO, senza informare i cittadini sui costi, sei benefici previsti, sugli studi che motivano la realizzazione di tal progetto, sulle ipotesi alternative scartate e perché, senza pubblicare figure esplicative leggibili anche a non addetti ai lavori ecc. Tra questi c'è il nodo di Perugia, la trasformazione della E45 in autostrada, e ora questi percorsi meccanizzati... Questioni su cui la Giunta ha deliberato alla chetichella, d’estate, in fretta e in furia. Le delibere poi, vengono pubblicate nel sito con un mese di ritardo e senza allegati, alla faccia della trasparenza. Se queste sono le premesse rimango agghiacciato all’idea del "futuro aperto" che mi aspetta...