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Il mercatino dell'antiquariato deve restare in centro: tre proposte
Il mercatino dell'antiquariato deve restare in centro: tre proposte
Un coro di no alla divisione del mercato di fine mese. La questione dei mercatini: antiquariato, biologico, chilometri zero - LEGGI IL COMMENTO
(nella foto, un mercatino di prodotti tipici in Piazza della Repubblica)
Con sorprendente rigidità, la Soprintendenza ha negato l'utilizzazione dei giardini Carducci per lo svolgimento del mercato mensile dell'antiquariato, una manifestazione ormai ventennale che attrae in città una vera folla di acquirenti, turisti e curiosi. La cosa stupisce, perché finora i giardini sono stati utilizzati senza nessun problema anche da alcune grandi manifestazioni, come l'eurocioccolato: anche a questa sarà negato l'uso dei giardini? staremo a vedere. Certo è che non c'è mai stato nessun problema per questioni ben più imbarazzanti, come l'invasione (anche senza permesso d'uso del suolo pubblico!) della piazza Grande e delle altre aree intorno a palazzo dei Priori da parte della chermesse del cioccolato: anche in questo caso, ci sarà la stessa rigidità? i tempi sono ravvicinati per vedere come va a finire. Nello stesso tempo, con altettanto sorprendente sincronia, la Prefettura ha negato - per motivi di sicurezza - l'uso dei portici della Provincia. Per gli stessi motivi, il mercatino aveva dovuto lasciare i locali della Rocca Paolina, dove pure continuano a svolgersi manifestazioni commerciali e promozionali. Una raffica di probizioni cui non si accompagna alcuna prroposta positiva per un evento che pure arricchisce la città e la sua economia. Ora, se il mercato dell'antiquariato deve lasciare i giardini Carducci, va trovata una soluzione che lasci alla manifestazione un carattere unitario e di grande attrattiva: perciò tutte le associazioni e gli operatori hanno rifiutato la proposta di smembrare il mercatino, da farsi parte in Piazza Italia e parte a piazza del Circo. In effetti, è evidente che tra i due luoghi la distanza è eccessiva, e sarebbe la fine del mercatino. Per contribuire al dibattito, avanziamo tre proposte: 1. Utilizzare l'area davanti al Brufani, Piazza Italia, l'area davanti a Palazzo Donini e Piazza della Repubblica, rendendo così ancora più centrale e visibile il mercato. 2. Spostare il nercato tra via Maestà delle Volte, piazza Morlacchi, via Baldeschi e Piazza Ansidei, ridando vitaliotà a una zona centralissima ma trascurata. 3. E se ci ricordassimo del Mercato coperto? Con una spesa non grande si potrebbe rimettere a norma e così utilizzarlo, oltre che come quel famoso "contenitore culturale" di cui tanto si parla, per lo svolgimento degli appuntamenti fissi che già esistono o che è il caso di creare: il mercato dell'antiquariato a fine mese, il mercatino biologico a inizio mese, e finalmenmte il famoso mercato degli agricoltori locali (prodotti freschi a chilometri zero), che ancora naviga nel limbo dei desideri. Insomma, invece di creare ostacoli alle iniziative positive e rincorrere soluzioni tampone, si troverebbe una via d'uscita decorosa e soddisfacente al bisogno di mercato, per il quale esiste già un luogo deputato. E invece di fantasticare su abbattimento del Mercato coperto o sua trasformazione in un centro commerciale superfluo e deleterio, si comincerebbero ad affrontare le questioni in modo unitario e basato sulle esigenze delle persone.