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Non si possono mettere le volpi a guardia del pollaio
Non si possono mettere le volpi a guardia del pollaio
La Conferenza stampa del 22 agosto 2009 dei Comitati di Bettona e Marsciano
Prima di entrare nel merito portiamo i saluti dei Signori Chiascio e Tevere i quali ci hanno comunicato che da 20 giorni, finalmente, respirano meglio e hanno ripreso un colorito quasi normale. Anche loro sono preoccupati per il futuro e temono di ripiombare nell’incubo degli ultimi trentanni. Il Presidente CODEP geom. Siena, tramite il proprio avvocato, ha nei giorni scorsi annunciato dagli arresti domiciliari una mega conferenza con seimila invitati che terrà al Teatro Lyric di S. Maria degli Angeli. In quella sede farà i nomi e cognomi di tutti i responsabili e di quanti hanno avuto regali dalla Codep. Il PM dott.ssa Comodi senz’altro avrà fatto salti di gioia quando ha saputo che dovrà andare a teatro per raccogliere le dichiarazioni di Siena che di fronte a lei si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo scopo di questo esposto è quello di: a) scoprire le connivenze e le eventuali coperture politiche a tutti i livelli regionali e locali che hanno consentito questo “disastro ambientale” b) fare in modo che le responsabilità non rimangano ai livelli “bassi” di qualche singolo allevatore/coltivatore c) denunciare le eventuali manovre di occultamento tendenti a riprendere con lo stesso metodo illecito la gestione dei reflui zootecnici attuato sino ad ora
Dopo 25 giorni dallo “tsunami” giudiziario, né la Presidente né l’Assessore all’Ambiente hanno fatto sentire la loro voce rimanendo nelle loro dorate vacanze senza sentire il dovere istituzionale di rientrare in sede e prendere in mano la situazione
Per i Comitati questo è un momento molto delicato perché se si sedessero intorno ad un tavolo, come richiesto da più parti, gli stessi soggetti che ci hanno ridotto in questa situazione, allora in questi anni avremmo perso solo tempo. Le responsabilità sono di tanti a partire dai pubblici amministratori, alle associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, alle amministrazioni pubbliche di controllo (Uls, Arpa, Vigili Comunali e Provinciali, Uffici tecnici). Tutti soggetti responsabili in varia misura del disastro ambientale e che oggi chiedono a gran voce di sedersi intorno ad un tavolo per risolvere un problema da loro stessi creato e che si è protratto per oltre 25 anni. Non si possono mettere le volpi a guardia del pollaio. I Comitati dei cittadini per l’Ambiente sono gli unici che possono garantire un progetto di risanamento e di rilancio di un nuovo modo di allevare che coniughi uno sviluppo eco-sostenibile con le esigenze della popolazione, dell’ambiente, dello sviluppo turistico con le legittime esigenze degli allevatori e degli agricoltori. Altro punto molto importante e mai preso in esame è la condizione di vita degli animali, costretti a trascorrere tutta la loro breve esistenza di sei mesi in spazi ristretti e sopra i propri escrementi giorni e notte, respirando metano, ammoniaca, acido solfidrico ed elementi patogeni. Solo questo aspetto avrebbe meritato le grande attenzione mediatica di questi giorni. La situazione delle stalle è questa: autorizzate o condonate 60.000mq e di queste solo 3.000mq hanno l’agibilità. Per esercitare l’attività di allevamento in pratica per oltre 25 anni hanno lavorato nella completa illegalità. Inoltre a carico del depuratore Codep risultano 72.000mq di stalle il che significa che 12.000mq sono a tuttoggi ancora abusive. Anche il depuratore di Bettona non ha l’agibilità in quanto la laguna è sfasciata e parti importanti dell’impianto sono state smontate o addirittura mai montate. Sul territorio di Bettona esistono oltre 100.000mq di coperture di stalle e capannoni in amianto che andrebbero monitorate per evitare smaltimenti illegali. Per finire la Lorenzetti e Bottini, con la loro insensibilità alle numerose e documentate sollecitazioni della popolazione, sono i primi responsabili di questo disastro ed è giusto che siano chiamati a risponderne sia in via giudiziaria che politica. Si sono dimenticati di rappresentare gli interessi di tutti i cittadini tutelando invece solo una parte di questi, rappresentati dagli industriali del settore mangimistico/zootecnico e dagli agricoltori/allevatori.
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