22/12/2024
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Piste ciclabili a Perugia. Follia o realtà?
Circa l’80% della popolazione perugina risiede in zone pianeggianti - LEGGI IL COMMENTO

 


Quando parlo della necessità di piste ciclabili a Perugia come mezzo per ridurre il traffico automobilistico le persone mi guardano con sospetto e si interessano improvvisamente della mia salute mentale. A quelle affettuose persone che hanno in mente una Perugia arroccata sul colle, rispondo recitando l’elenco delle località pressoché pianeggianti comprese nello stesso comune: Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi, Pretola, Ponte Felcino, Villa Pitignano, Ramazzano, Pianello, Ripa, Lidarno, Colombella, Ellera, San Sisto, Strozzacapponi, Castel del Piano, Capanne, Cenerente, Colle Umberto, Solfagnano, Casa del Diavolo, Ponte Pattoli, Mugnano.


Un addetto ai lavori mi ha confermato che circa l’80% della popolazione perugina risiede in zone pianeggianti.


Tuttavia gli interlocutori più preparati mi fanno notare che a Strozzacapponi, Ponte Felcino e Pontevalleceppi le piste ci sono già ma che il traffico automobilistico non ne risente affatto. Infatti, anche io ho percorso quelle piste in bici: nei momenti di tempo libero ho caricato le bici in auto, sono giunto nei pressi della pista, ho fatto la mia bella passeggiata in bici, sono tornato indietro, ho ricaricato le bici in auto e sono tornato a casa. In altre parole: le piste attualmente esistenti sono adatte al solo tempo libero perché attraversano luoghi ameni che non portano da nessuna parte.


Le piste che ho in mente io si sviluppano dentro il nucleo urbano, collegano tra loro scuole, negozi, uffici, fermate degli autobus, stazioni ferroviarie e abitazioni. Sono costellate di miniparcheggi per bici, semafori, illuminazione ed apposita segnaletica. Oltre a permettere una connettività interna al cento abitato, ove possibile, collegano anche località limitrofe, in modo da rendere condivisibili gli eventuali “poli di attrazione”.


Penso che sul lungo periodo dovrebbero essere scoraggiati tutti gli insediamenti “cattedrali nel deserto”, come certi ben noti centri commerciali, che costringono l’uso dell’automobile. Dovrebbero essere invece favorita la piccola distribuzione diffusa nei centri abitati.


I mezzi di trasposto pubblico infine, come ad esempio i treni e il minimetrò, dovrebbero prevedere il trasporto di biciclette in modo da rendere superarabili i dislivelli naturali del nostro comune.


Solo una convinta azione politica CONTRO l’uso dell’automobile può raggiungere l’obbiettivo di ridurre il traffico e tutte le sue insalubri conseguenze. “Nodi”, rotonde, mega centri commerciali, sono solo un invito a prendere l’auto, ad inquinare l’aria, a soffocare la nostra bella città in un mare di lamiere bollenti.


 




Roberto Pellegrino – Perugia Civica

Inserito sabato 15 agosto 2009


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Commenti

Nome: Davide
Commento: La pista ciclabile in fase di ultimazione a Pian di Massiano potrebbe avere buone potenzialita e pregi. Ma perché asfaltarla, che spreco per giunta nelle condizioni in cui versano le trade urbane. Prossima asfaltata anche su un campo attiguo stazione Universita Bella scelta!!! c'è da spendere soldi comunitari ma siamo veramente il sud Europa. Proporrei un azione di protesta o disturbo, ma come?

Nome: Andrea
Commento: Per me non sarebbe follia, ma un bellissimo sogno.. Pur essendo tra il 20% residente "non in piano", per me sarebbe veramente fantastico avere un percorso, non "solo" ciclabile, ma almeno "anche" ciclabile, intorno al centro ed un paio di "corridoi" dalla periferia al centro. Condivisibilissima la proposta di permettere il trasporto bici in TUTTI i mezzi pubblici (in particolare MINIMETRO e FCU). Su chi e come far pressione ?

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