Condividiamo l’ansia del neo-assessore all’ambiente del Comune di Perugia in merito alla salvaguardia dell’ecosistema fluviale Tevere nel suo percorso comunale.
Non possiamo, certo, addebitare responsabilità politiche a chi si appresta ad assumere una delega secondo noi così importante. Vista anche l’inconsistenza precedente. Ma il nostro ruolo è quello del confronto con chi governa il territorio perché dai proclami si passi finalmente all’azione (l’ambientalismo del fare!).
Allora vorremmo chiedere, per quanto riguarda la distilleria, quali atti concreti, oltre che approvare una mozione, sono stati in sostanza compiuti dal gennaio 2006 per spostare l’impianto?
Che significa che fra le priorità si pensi alla necessità di “scongiurare l’esondazione del fiume in occasione delle piene”?. Si intende, forse, ritornare alla realizzazione delle macroarginature? Che, ripetiamo, sono molto impattanti sull’ecosistema e servono solo a svincolare altre aree, oggi vincolate, per dare risposta alla speculazione edilizia. Le aree golenali devono essere salvaguardate e protette, perché sono indispensabili per il corretto rapporto fiume – territorio.
E le domande sarebbero molte altre. Una per tutte: dopo la strage di pesci le situazione di rischio per l’integrità biologica del fiume è rimasta esattamente la stessa. A suo tempo presentammo una nostra scheda di proposte all’assessore Cristofani. Ma, dopo le rituali promesse elettorali, non è stato fatto nulla.
Allora la domanda è: quali sinergie si pensa di attivare con la nuova amministrazione Provinciale, titolare di delega regionale, per superare una volta per tutte il gap, se non l’incomunicabilità, con il Comune di Perugia?  

10 agosto 2009