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Strage dei pesci, 31 luglio 2008
Dopo un anno, il Tevere presenta le stesse macchie rosso-marrone che c’erano l’anno scorso - LEGGI IL COMMENTO

Dopo un anno dalla strage di pesci verificatasi, in questo periodo e in questo punto, sul Tevere che cosa è cambiato nella gestione del fiume e del suo ecosistema da parte degli enti preposti?
Abbiamo invitato a questa conferenza stampa i rappresentanti delle amministrazioni di comune, provincia e regione per avere delle risposte perché prima ancora degli esiti giuridici ci interessa che non si ripeta più.
Invece ieri il Tevere presentava le stesse macchie rosso-marrone che c’erano l’anno scorso e un’altra serie di segnali di criticità che ci hanno spinto ad allertare le autorità competenti.
Non è cambiato niente? Dopo la strage chiedemmo un incontro all’assessore provinciale all’ambiente lasciandogli un promemoria sulle cause di criticità e sulle possibili azioni:
- aggiornamento del catasto degli scarichi
- analisi quantitativa delle concessioni e licenze di attingimento
- verifica degli idrometri di riferimento ed eventualmente installazione di uno a Ponte S. Giovanni
- Installazione di un turbidimetro per il monitoraggio in continuo delle acque del fiume
- Attivare un patto (Patti di fiume) fra istituzioni e cittadini per la gestione partecipata della risorsa acquatica   
Ci fu risposto che c’erano 8 milioni di euro per fare i percorsi ciclo pedonali collegando Umbertide a Todi, dopo un po’ diventarono 4 milioni di euro senza aver cominciato i lavori e oggi c’è un’altra giunta. Il progetto di parco fluviale è stato abbandonato definitivamente.
Progettare un parco fluviale significa avere a cuore tutto l’ecosistema, ma principalmente il fiume.
Invece il Tevere viene sfruttato, anche in fase di crisi idrica, per una quantità di attività come: irrigazione, produzione energia idroelettrica, scarichi abusivi, scarico del depuratore di Ponte Valleceppi e della Distilleria Di Lorenzo.
Infine, ma non meno importanti, gli sviluppi delle indagini che il PM Sottani sta conducendo con il rinvio a giudizio, per il prossimo 9 novembre, dei proprietari della distilleria Di Lorenzo ritenuta responsabile dello sversamento di etanolo e altri derivati che hanno alterato l’equilibrio biologico provocando la strage.
Legambiente è stata riconosciuta come parte offesa e potrà costituirsi parte civile nel processo. 








LEGAMBIENTE PERUGIA, COMITATO MOLINI DI FORTEBRACCIO

Inserito domenica 2 agosto 2009


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Commenti

Nome: Angela Cataliotti
Commento: La conferenza stampa odierna è stata un'occasione per analizzare l'atteggiamento 'tollerante' delle amministrazioni nei confronti delle 'realtà produttive' che con i loro comportamenti mettono a rischio l'integrità dell'ambiente. Non c'è ancora la percezione da parte della politica di quanto uno sviluppo basato esclusivamente sul consumo delle risorse ambientali sia uno sviluppo senza futuro. La situazione del Tevere presso Ponte S.Giovanni è resa particolarmente critica dalla presenza dell'invaso realizzato per alimentare una piccola centrale elettrica, posto a valle di insediamenti industriali come la distilleria Di Lorenzo e del depuratore di Ponte Valleceppi. Ammettendo pure che tutti gli scarichi immessi nel Tevere siano a norma di legge, la scarsa portata del fiume durante i mesi estivi, diminuita ulteriormente dagli attingimenti, impedisce il deflusso dell'acqua ed il conseguente ricambio di ossigeno necessario alla vita del fiume. E' per questo che i pesci muoiono anche quando gli scarichi sono perfettamente legali, come anche oggi abbiamo potuto osservare. Ed è per questo che l'attenzione da parte dei cittadini deve rimanere alta.

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