San Vito (Sardegna): differenziare è possibile
La pratica della raccolta porta a porta si va diffondendo nei comuni italiani: cosa aspettiamo a Perugia?
Di ritorno dalle vacanze in Sardegna, riporto anche la buona impressione ricevuta nel comune di San Vito (Cagliari), circa 4000 abitanti, che ha adottato un sistema di raccolta differenziata porta a porta generalizzato a tutto il comune: a ogni famiglia o unità economica sono stati consegnati cinque bidoncini, ciascuno destinato a raccogliere un tipo di "rifiuto": carta, umido, vetro, plastica, residuo, insieme ad un calendario con le istruzioni dettagliate sulla differenziazione e le date con i passaggi per il ritiro di ciascun contenitore. Ogni famiglia, quindi, distribuisce i "rifiuti" nei vari contenitori, e ogni mattina mette fuori dalla porta quello indicato nel calendario. La cosa sembra semplice e funzionale, e potrebbe portare a livelli molto alti di raccolta differenziata. La cosa potrebbe essere adattata ad una realtà urbana più grande, organizzandosi per condominio. E' quanto ci racconta Salvatore Carusillo: "Se posso riportare un esempio, il comune di Silvi Marina (TE) ha sviluppato un progetto di raccolta differenziata, per una popolazione di circa 17.000 abitanti nei mesi estivi, ponendo sotto ogni, e sottolineo OGNI, condominio ben 6 punti raccolta: carta, plastica, organico, secco, vetro e oli usati. Il comune ha pianificato di risparmiare circa 900.000 € l'anno. A quando una coscienza ecologica in questo comune?" La domanda sorge spontanea e direi doverosa. Cosa aspettiamo a muoverci in questa direzione? Certo, differenziare costa, ma poi produce un risparmio, e alla lunga permette perfino di andare in attivo (cosa impossibile con gli attuali sistemi): per questo bisogna puntare a grandi investimenti sulla raccolta differenziata. E' evidente che investire sulla differenziata è del tutto alternativo ad ogni investimento sul termovalorizzatore o inceneritore o altro sistema di distruzione dei "rifiuti". Con grande guadagno per la sicurezza dell'ambiente e di noi che lo abitiamo.
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