Ancora un pedone investito
Pedoni vittime della strada: una tragedia che non scandalizza nessuno
Un anziano pensionato è stato investito da un'auto pirata in via Eugubina: il poveretto lotta attualmente tra la vita e la morte. Gli auguriamo di tutto cuore di riprendersi. E' solo l'ennesimo triste episodio che vede un pedone travolto da un'automobile. Sono decine ogni giorno, e alla fine dell'anno purtroppo le vittime si contano (in Italia) a migliaia. Eppure, a parte l'ovvia solidarietà del momento, questi episodi scompaiono subito dalle cronache, e nessuno ne parla. Anche il linguaggio è significativo: si parla di "incidenti", cioè di "cose che càpitano", disgrazie. E invece la vita delle persone non può essere affidata alla tragica casualità di un incidente. Le morti per "incidenti" stradali, infatti, sono circa seimila ogni anno nel nostro Paese, ed è ora di creare un movimento delle coscienze per ristabilire il senso delle proporzioni: la vita viene prima della fretta di chi guida, prima delle prestazioni della vettura, prima della prepotenza e della irresponsabilità di chi guida. Ora si cerca la causa nel consumo di droga, altre volte nell'alcool: ma le tragedie della strada, e specialmente quelle che coinvolgono i pedoni, sono continue, quotidiane, ininterrotte, e non dipendono solo dall'alcoo o dalla droga: dipendono da una cultura che esalta la velocità, le prestazioni, il primato della macchina. Certo, in via Eugubina (e in tante altre vie perugine) mancano i marciapiedi, e i pedoni sono costretti a camminare sulla carreggiata: ma anche questo è l'effetto di una cultura che mette al primo posto la macchina, e all'ultimo le persone. E' ora di scandalizzarsi.
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