Le avventure notturne di un pedone
alla faccia della sicurezza
Poiché si è parlato tanto di “sicurezza” vorrei raccontare quello che mi è successo poche sere fa: alla fine di un concerto di Umbria Jazz tenutosi a Santa Giuliana mi incammino, a piedi, verso la mia abitazione in via Pellini. Cammino con i mieli familiari e con molte altre persone che intraprendono la stessa direzione. Da subito mi rendo conto del pericolo che devo affrontare: i marciapiedi sono completamente invasi da un lungo serpentone di auto. Sottolineo che le auto poggiano tutte le 4 ruote sul marciapiede e che nessuno spazio è disponibile per i pedoni. Cammino pertanto sulla carreggiata schivando le numerose auto che, sicuramente per la fine dei concerti di mezzanotte, circolano a quell’ora quasi come fosse giorno. Giunto ai semafori tra via Fiorenzo di Lorenzo e via Pellini altro problema: non solo non esiste il semaforo pedonale ma a quell’ora il traffico automobilistico è regolato dal “giallo lampeggiante”, per cui l’attraversamento avviene in stile “si salvi chi può” oppure “io speriamo che me la cavo”. Anche questa volta io e i miei cari ce la caviamo. Arriviamo in via Pellini, sempre camminando sulla carreggiata per il solito serpentone di auto sul marciapiede, stavolta intervallato dai tronchi dei tigli. Noto con piacere che gli automobilisti gradiscono anche le aree verdi. Hanno infatti completamente invaso le aiuole, sicuramente anche per fare compagnia al solitario monumento ai caduti del mare. Nei pressi della scala mobile gli spacciatori lavorano freneticamente, c’è tanta gente in giro e il sabato notte gli “affari” vanno a gonfie vele. Schivo la “zona spaccio” ed ecco, un’auto sta facendo manovra per posteggiarsi (ovviamente sopra il marciapiede). Mi rivolgo al conducente facendogli notare che il parcheggio è esattamente dalla parte opposta della strada e che quello che stava occupando con l’auto era una zona pedonale. Il conducente esce dall’auto e senza mezzi termini minaccia di buttarmi giù dalla balaustra. Lascio perdere, perché rischiare ulteriormente? Mi rimetto in carreggiata, a piedi ma insieme a tante auto, e finalmente raggiungo la mia abitazione, miracolosamente incolume. Appena in casa sento il dovere civico di avvisare la centrale operativa della polizia municipale per segnalare la situazione di grave pericolo in cui tante persone si trovano in quel momento e per invitare quantomeno a fare delle multe per scoraggiare il parcheggio sui marciapiedi le sere successive. Impossibile entrare in azione, risponde una simpatica centralinista, le pattuglie sono tutte impegnate per la sicurezza. Ah si? dico io, e dove si trovano? Al centro, è la risposta, dove si stanno svolgendo i concerti!
Roberto Pellegrino
|