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“Si tratta di un luogo centrale del quartiere, strategico rispetto alla dislocazione di spazi e servizi pubblici”, sostengono i promotori, “attualmente asfaltato e normalmente utilizzato a parcheggio informale, oltre che per lo svolgimento del mercato settimanale del giovedì.”
Attraverso i fondi del bando PINQUA sulla qualità dell’abitare, si è voluto superare questo stato di cose attraverso un progetto, scaturito da un processo partecipativo durato mesi che (pur migliorabile) rappresenta una grande opportunità per rendere Ponte San Giovanni un quartiere più bello e vivibile, attrezzando una nuova piazza centrale e ben connessa ai poli attrattivi e agli spazi pubblici esistenti e dando spazio ai pedoni e alla socialità.
“La revisione proposta dall’attuale giunta risulta peggiorativa in quanto snatura parzialmente ma essenzialmente quell’idea, sacrificando oltre due terzi della piazza per portare i posti auto da 13 a 66, con un disegno spaziale che privilegia l’auto e comprime i pedoni in uno spazio residuale di poco più di un metro, ponendo il parcheggio al centro e interrompendo quella continuità spaziale e percettiva che si sarebbe venuta a creare tra i vari spazi pubblici”, sostengono i promotori nel documento che hanno inviato, "mentre la revisione non interviene su criticità come la pensilina in cemento armato o il fatto che per la corsia unica di via della Scuola sia prevista una larghezza di 6 metri, quasi il doppio di una corsia autostradale".
“Nel programma della sindaca Ferdinandi”, afferma Marco Peverini, ricercatore al Politecnico di Milano e abitante di Ponte San Giovanni, “ci sono 20 pagine dedicate all’urbanistica e alla mobilità, in cui si parla molto poco di automobili e molto di «una nuova idea di città e di mobilità», nonché di «invertire la piramide della mobilità», concetti peraltro ribaditi in più occasioni pubbliche. Tanti cittadini hanno votato convintamente questa amministrazione anche per vedere una visione diversa di città.”
La richiesta è quella di riconsiderare la variante proposta eliminandone gli elementi peggiorativi, dunque mantenendo il cuore della piazza come pedonale, fermo restando l’utilizzo a mercato nei giorni preposti, e recuperando eventualmente posti auto in altre posizioni o al bordo delle strade.
“Se l’Amministrazione intende procedere con la revisione del progetto, chiediamo che la revisione sia veramente migliorativa”, continua Peverini, “per questo, chiediamo perlomeno che lo spazio pedonale sia allargato notevolmente e reso più bello e confortevole rispetto a quanto previsto nella variante. Come abbiamo mostrato anche graficamente, è possibile recuperare oltre 700 metri quadri di spazio pedonale e verde, pur mantenendo il numero di parcheggi praticamente invariato. Inoltre, chiediamo che i parcheggi siano realizzati in continuità di livello e pavimentazione con la parte pedonale (proteggendola con dissuasori quali fioriere, verde alberato, arredi e paletti), al fine di poter ripristinare l’uso a piazza in modo temporaneo, o eventualmente permanente, in futuro. Infine, visto che l’argomentazione principale per rivedere il progetto è che i parcheggi servono alle attività commerciali, chiediamo che la sosta sia consentita con disco orario, mentre la domenica e i giorni festivi il parcheggio sia precluso e lo spazio venga usato interamente come piazza.”
“Il nostro appello”, conclude Peverini, “va inquadrato in quella pratica di partecipazione dal basso che ha contraddistinto la campagna elettorale di Ferdinandi”, e intende proporre “una discussione costruttiva per migliorare le cose e andare verso l’idea di città bella, vivibile e inclusiva espressa pienamente nel programma elettorale”.
L'appello è stato pubblicato il 28 dicembre sulla Tramontana: http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=10195