Tartufi e astensione
La Presidente e l’assessora avevano concesso 5 milioni di euro all’azienda del marito dell'assessora, che aveva assunto il figlio della Presidente
È probabile che siano stati molti gli amministratori pubblici, anche di sinistra, che abbiano tirato un sospiro di sollievo con la prescrizione del reato di abuso d’ufficio, ma resta il fatto che un paese civile non può permettersi di lasciare impuniti gli abusi del potere. Ne abbiamo avuto una prova in questi giorni in Umbria leggendo che la Presidente Tesei e l’assessora Agabiti Urbani avevano concesso 5 milioni di euro all’azienda colosso dell’attività tartufiera, di proprietà del marito dell’assessora, che aveva assunto il figlio della Presidente. Un fatto molto grave perché non si tratta di una firma messa su un atto per snellire una pratica, ma di tanti soldi - scritti in numeri si comprende meglio quanti € 5.000.000 - dati in palese conflitto d’interessi con Presidente e assessora che nonostante ciò hanno votato a favore durante la seduta che lo decideva senza sentire il dovere di non essere presenti né di astenersi. Presidente Tesei e assessora Agabiti Urbani, in barba alla forma che in politica è sostanza, erano presenti e non si sono astenute dal votare perché per loro quella decisione era importante e vitale. Per le umbre e gli umbri sono vitali e importanti le elezioni regionali alle cui votazioni sarebbe necessario essere presenti se si vuole che simili vergogne e attentati al nostro vivere civile e comune non accadano di nuovo.
Vanni Capoccia
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