...Meditate che questo è stato
Facendo ricoprire il fascio da un gestore con un pannello pubblicitario si fa apparire che quel simbolo della dittatura fascista sia un decoro qualunque. Inoltre la pubblicità ha oscurato anche il Grifo simbolo della città
In questi giorni abbiamo saputo che al Mercato coperto di Perugia erano stati coperti i fasci al Mercato coperto, come riporta Umbria 24: Destinazione cioccolato (la società alla quale è stata affidata per un trentennio la gestione della struttura) ha provveduto «all’oscuramento dei due affreschi presenti sulle pareti interne dell’edificio apponendo per ciascuno un telo di protezione removibile». Ma che c'entra la società che gestirà il Mercato Coperto? E che c'entra il pannello (o telo) pubblicitario del cioccolato sopra? Personalmente ero convinto, ed ora lo sono ancora di più, che la cosa giusta da fare fosse lo strappo dal Mercato e l'esposizione a Palazzo della Penna con un pannello esplicativo, come Tomaso Montanari ha scritto ben due volte: una in L'Ora d'arte su Venerdì di Repubblica, l'altra in un suo saggio. Quel fascio non è un semplice decoro, è figlio di un periodo drammatico della storia italiana e di Perugia città infangata dalla marcia di Roma. Pure la sua riscoperta e restauro è stato un fatto politico. Quindi, anche se si decide solo di coprirlo, a farlo dovevano essere addetti del Comune di Perugia con la Sindaca o un suo delegato che spiegavano perché veniva fatto. Invece abbiamo saputo che Destinazione Cioccolato aveva coperto. Ma quando si banalizza così un fatto sul quale si è tanto discusso, ci si è scontrati, se n'è parlato persino al di fuori della città come ha fatto Montanari non si possono considerare certe decisioni una cosa qualunque del tipo: chi lo fa lo fa, basta che non ci sia più il problema e quel fascio visibile. La forma in politica è sostanza, dà senso a quello che si fa o non si fa. Facendo ricoprire il fascio da un gestore con un pannello pubblicitario si fa apparire agli occhi delle persone che quel decoro simbolo della dittatura fascista sia un decoro qualunque, e s'insinua nella gente un pensiero dove alligna e trae nutrimento il qualunquismo.
N.d.R.: Inoltre il telo pubblicitario ha coperto anche il Grifo, simbolo della città, che per settant'anni (dal 1945) ha dominato la "piazza" coperta cittadina. Si viene così a oscurare uno degli elementi più forti dell'identità cittadina, e si banalizza tale identità come "città del cioccolato". Ecco cosa succede a lasciare i simboli, e i luoghi simbolici, ai privati.
Vanni Capoccia
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